Infortunio sul lavoro a Faetano: operaio cade da un metro, 20 giorni di prognosi – Il commento di CDLS

da | 27 Mar 2025

Nella giornata di martedì un operaio,  italiano, 34enne,  è rimasto vittima di un infortunio sul lavoro a Faetano.

L’uomo è caduto da un’altezza di 120 cm mentre svolgeva operazioni di carico e scarico merci da un autoarticolato presso un negozio alimentare.
Soccorso dai colleghi, è stato trasportato in ospedale, dove gli è stata data una prognosi di 20 giorni. La Polizia Civile e il Dipartimento Prevenzione Iss stanno indagando sulle cause dell’incidente, segnalando inoltre all’Ufficio del Lavoro l’attività svolta in giornata festiva.

Il commento di CDLS – “Nella giornata di martedì 25 marzo, la nostra Repubblica è stata scossa da un grave incidente sul lavoro che ha coinvolto un lavoratore, riportando alla ribalta il drammatico tema della sicurezza nei luoghi di lavoro. Contestualmente, in Italia si sono registrate tre morti sul lavoro nello stesso giorno, un tragico bilancio che evidenzia, ancora una volta, la necessità di un’azione più incisiva per contrastare questa piaga sociale.
La CDLS esprime profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e massima solidarietà ai lavoratori coinvolti. È inaccettabile che nel 2025 si continui a morire mentre si svolge il proprio mestiere. Ogni infortunio, ogni morte sul lavoro non è una fatalità, ma il risultato di scelte che troppo spesso antepongono il profitto e la produttività alla sicurezza e alla tutela della vita umana.
I dati sugli incidenti e le morti sul lavoro: il confronto tra San Marino e Italia
I numeri parlano chiaro: tra il 2014 e il 2023, il numero di incidenti sul lavoro a San Marino è diminuito del 26%. Dato positivo, dal quale non si può retrocedere visto anche la tendenza in aumento riscontrata nel 2023 e 2024 a seguito della stagnazione dovuta alla pandemia Covid-19. Di quanti segnalati, nel periodo 2022-2024 si è registrato un decesso sul lavoro: sempre troppo, ma un dato da contestualizzare.
In Italia, secondo i dati INAIL, nel 2024 sono stati denunciati 1.077 casi mortali, 48 in più rispetto ai 1.029 del 2023. Il totale degli infortuni denunciati nel 2023 è stato di oltre 590.000 casi, con una tendenza al rialzo nei primi mesi del 2024.
Se confrontiamo questi dati con quelli dei principali paesi europei, emerge un quadro variegato. La Germania, pur avendo una popolazione lavorativa maggiore, riporta un tasso di mortalità sul lavoro di circa 0,9 per 100.000 lavoratori, inferiore rispetto all’Italia, che registra un tasso di 1,5 per 100.000 lavoratori. La Francia mostra valori simili all’Italia, mentre la Spagna si attesta intorno a 1,3 per 100.000. Questi numeri dimostrano che, sebbene la situazione italiana sia preoccupante, il fenomeno delle morti sul lavoro resta una sfida comune a livello europeo, con differenze legate a normative, controlli e investimenti in prevenzione.
Il confronto tra questi contesti mette in evidenza come l’impegno della nostra Repubblica possa diventare un esempio virtuoso per i futuri – si auspica il sindacato – partner europei. 
“Questo risultato è frutto anche della valenza erga omnes dei Contratti Collettivi Unici Generali di lavoro – ha dichiarato il Segretario Generale Aggiunto Nicola Canti -. La non proliferazione di contratti paralleli ha permesso la diffusione di una cultura univoca di salute e prevenzione sul lavoro che dobbiamo valorizzare”
Se da un lato è evidente che la questione riguarda tutti i settori produttivi, dall’altro è necessario riconoscere che esistono strumenti e strategie efficaci per ridurre drasticamente questi numeri. L’innovazione tecnologica, la formazione continua, l’applicazione rigorosa delle normative esistenti e un più attento controllo da parte degli organi preposti devono diventare la priorità assoluta. Questo, insieme alla centralità degli RLS, può garantire il miglioramento di questo trend, al fine di rendere i fatti di ieri sempre più rari nel panorama nazionale e non solo.
Investire sulla sicurezza è un dovere, non un costo La CDLS ribadisce con forza che la sicurezza nei luoghi di lavoro non è un mero adempimento burocratico, ma un investimento necessario e imprescindibile. Garantire ambienti di lavoro sicuri significa tutelare la dignità e la vita dei lavoratori, migliorare la produttività e ridurre i costi sociali ed economici legati agli infortuni. Nessun datore di lavoro può sottrarsi a questa responsabilità.
Chiediamo con urgenza che vengano intensificati i controlli nei luoghi di lavoro, con un potenziamento dell’ispettorato e l’applicazione di sanzioni severe per chi non rispetta le norme di sicurezza. È fondamentale promuovere una cultura della prevenzione e della responsabilità condivisa, affinché tragedie sul lavoro non si ripetano mai più”.

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