Signore e Signori Consiglieri,
Signora e Signori Segretari di Stato,
in apertura dei lavori della prima sessione consiliare da noi presieduta, desideriamo rivolgere a tutti Voi un breve ma sentito indirizzo di saluto.
Riteniamo che il ruolo principale che ci compete sia quello di servire i cittadini ed il Paese con responsabilità e concretezza con il fermo proposito di perseguire esclusivamente il bene della collettività.
Partendo da questo presupposto intendiamo confermare la centralità del Consiglio Grande e Generale, quale massima espressione delle istituzioni democratiche e sede privilegiata di dibattito per affrontare temi e questioni di interesse del Paese.
Le Istituzioni sono il presupposto di ogni risultato concreto. Potremmo qui elencare i grandi obiettivi che ci attendono — dalla firma dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, al mantenimento dell’equilibrio dei conti pubblici, dalla riduzione del debito pubblico alle politiche di crescita e sviluppo economico — obiettivi che tutti conosciamo e condividiamo e che a cascata determinano il mantenimento del nostro Welfare State.
Ma nessuno di questi potrà essere pienamente raggiunto se non attraverso il corretto funzionamento delle nostre istituzioni, il rispetto reciproco dei ruoli, la leale collaborazione fra i poteri dello Stato. È su questo fondamento che si costruisce la fiducia dei cittadini e la credibilità della Repubblica nel contesto internazionale.
L’autorevolezza del ruolo istituzionale si fonda sulla cultura del dialogo, del confronto e del reciproco ascolto. Strumenti, questi, che sono l’essenza stessa della democrazia e che lo sono ancor più in questa importante e delicata fase – anche di riforme – per il nostro Paese che richiede un’assunzione forte di responsabilità nei confronti dei nostri cittadini e ad unico ed esclusivo beneficio della Repubblica.
Confidiamo pertanto che prevalgano in Voi atteggiamenti di rispetto reciproco consoni al ruolo che ciascuno di Voi riveste in questa Aula Consiliare e all’autorevolezza dell’Aula stessa. Allo stesso modo auspichiamo che il Vostro operato sia sempre teso a valorizzare l’alto compito cui tutti noi siamo stati chiamati, al servizio delle Istituzioni e dei nostri cittadini.
Siamo consapevoli che i ritmi della vita istituzionale siano oggi ancora più impegnativi rispetto al passato. Sappiamo bene che sia diventato quasi impossibile conciliare l’attività consiliare con quella lavorativa o familiare. È un aspetto su cui questa Reggenza intende prestare estrema attenzione affinché ogni rappresentante democraticamente eletto di questo Paese possa svolgere il proprio mandato nelle migliori condizioni possibili, consapevoli del fatto che, proprio in funzione di preservare i valori democratici insiti nella nostra Repubblica, vadano apportati dei correttivi al modo in cui si intende il lavoro del Consigliere.
Non a caso riteniamo, in questo intervento di apertura, di dover accostare il termine “sacrificio” anche a chi opera nelle istituzioni, ed in questo caso alla funzione consiliare. È un termine spesso utilizzato, in ambito personale, professionale, sportivo, derivante dall’espressione latina sacrum facere – ma da non intendersi in una connotazione negativa: chi sceglie di dedicarsi ad un obiettivo, infatti, si impegna a rendere sacro, ciò che liberamente ha scelto di fare, con dedizione, convinzione e nel modo più solenne possibile.
In apertura di questo semestre desideriamo rivolgere un pensiero particolare ai giovani. Sarà un mandato in cui intendiamo dare spazio all’ascolto delle nuove generazioni, incoraggiandole ad avvicinarsi alle istituzioni, a conoscerle e a comprenderne il valore. È un compito che ci chiama tutti a essere d’esempio, perché solo con la coerenza e con l’impegno quotidiano possiamo trasmettere fiducia e credibilità.
Vogliamo contribuire a creare un clima di fiducia reciproca, per ribadire con forza che il nostro Paese è e deve restare un luogo in cui il patto tra le generazioni garantisca un futuro migliore per tutti. Ma questo futuro potrà essere reale solo se i giovani torneranno a sentirsi protagonisti, partecipi e fiduciosi nelle istituzioni che li rappresentano.
In questo stesso spirito di partecipazione, desideriamo ricordare che il prossimo 23 novembre si terranno le elezioni delle Giunte di Castello, un appuntamento fondamentale per la vita democratica della nostra Repubblica. Ci auguriamo che la cittadinanza risponda con senso civico e con una partecipazione ampia e consapevole, perché è attraverso il voto che ciascuno contribuisce concretamente al bene della propria comunità.
Un sincero augurio e un in bocca al lupo vanno a tutte le persone che hanno scelto di mettersi in gioco, offrendo il proprio tempo e le proprie energie per questo importante impegno di servizio.
Tutti noi, nelle nostre rispettive funzioni, abbiamo il dovere di comunicare l’importanza di partecipare, di andare a votare e di avere a cuore la vita dei Castelli della Repubblica, cuore pulsante della nostra identità e delle nostre radici civiche.
E proprio con riferimento al lavoro che in quest’Aula siamo chiamati a svolgere, da parte Nostra assicuriamo la più ampia disponibilità al confronto, sia con i Gruppi Consiliari che con i singoli Consiglieri, rinnovando al contempo il nostro fattivo impegno per l’ordinato svolgimento dell’attività consiliare.
Chiediamo però il massimo rigore rispetto all’osservanza del Regolamento, sia per quanto riguarda la puntualità nel consentire il regolare inizio delle sedute, nel rispetto di tutti, sia per quanto concerne il corretto utilizzo dei tempi di intervento, nonché per l’adeguatezza dei toni e del linguaggio da parte di ognuno di Voi.
Non sono, questi, dettagli di pura formalità, bensì atteggiamenti virtuosi e rispettosi delle istituzioni democratiche che vanno onorati e difesi anche con un adeguato codice comportamentale e che ci fanno acquistare credibilità agli occhi e alle orecchie delle persone che guardano alle istituzioni come modello positivo, come un esempio.
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Anche il regolare funzionamento del Consiglio Grande e Generale ne sancisce la centralità nonché la priorità: intendiamo fare in modo che le sue convocazioni non subiscano deroghe dettate da altre esigenze o impegni di natura pubblica o privata, siano essi missioni, viaggi, udienze, incontri che dovessero presentarsi nell’arco di questo semestre.
Vuole essere, il nostro, un richiamo all’essenza dell’impegno che è proprio dell’istituto reggenziale.
Non si tratta di apparire, ma di dare esempio. Non si tratta di essere protagonisti, bensì di essere a servizio delle Istituzioni, collocandole al centro del nostro operato.
Palazzo Pubblico è la casa dei Sammarinesi e con noi resterà sempre aperta.
Questo spirito di servizio implica, altresì, un attento ascolto delle esigenze dei cittadini, con particolare riguardo a coloro che si trovano in condizioni di maggior bisogno e difficoltà. A tal fine sarebbe opportuno potersi avvalere di regole chiare e trasparenti, che permettano alla Reggenza di erogare aiuti basati su criteri oggettivi, motivati da ragioni di solidarietà, equità e sussidiarietà e non su valutazioni discrezionali. A questo proposito, per il semestre in corso, abbiamo ritenuto di individuare e formalizzare alcuni di questi criteri proprio per alleviare situazioni contingenti di necessità, nella consapevolezza che tali interventi hanno comunque carattere straordinario e temporaneo.
Questo semestre prende avvio nell’anno di celebrazione del 70^ anniversario dell’Istituto per la Sicurezza Sociale; una celebrazione, questa, altamente significativa, che ci riporta alla lungimiranza di chi ha ideato un sistema sanitario e socio sanitario unico, universale, pioneristico e avanzato e che oggi, nell’evolversi del tempo, delle riforme intervenute, con l’avvento delle nuove tecnologie e in stretto raffronto con i sistemi più avanzati a livello internazionale, deve continuare ad essere un modello costante.
Signore e Signori Consiglieri,
Signora e Signori Segretari di Stato,
è proprio nel momento in cui si richiedono tanti sacrifici alla cittadinanza che le istituzioni devono essere le prime a fare la propria parte dimostrando sobrietà, senso di responsabilità, riservando un’attenzione ancor più rigorosa alla gestione della spesa pubblica ed evitando sprechi rispetto alle risorse dello Stato.
Siamo chiamati a confrontarci in un contesto di riforme delicate, dove il dialogo civile, la partecipazione, l’apertura al confronto rappresentano strumenti imprescindibili per il buon esito delle scelte democratiche. È, dunque, indispensabile che tutti i soggetti coinvolti siedano attorno a un tavolo con spirito di onestà e trasparenza, guardando con lungimiranza al futuro.
Come abbiamo avuto modo di sottolineare anche nel nostro intervento di insediamento, è questo, per noi, un semestre di grandi possibilità e tra queste non possiamo non menzionare l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea di cui attendiamo la firma che ne sancisca il perfezionamento formale. Ribadiamo anche in questa occasione il valore dell’investimento strategico di questa intesa che rafforzerà la nostra Repubblica offrendo nuove opportunità e forme di sviluppo.
In un contesto internazionale caratterizzato da guerre, conflitti, stragi e tensioni, il nostro Paese non può restare indifferente, ma deve continuare a percorrere le vie del dialogo e della pace.
Durante questo semestre desideriamo tenere viva la memoria — la memoria delle guerre, dei conflitti che hanno segnato la storia e che, non molto tempo fa, hanno colpito la nostra Repubblica, i territori che la circondano e anche il cuore dell’Europa. Ricordare significa comprendere, e comprendere significa prevenire. Per questo, nei luoghi nei quali saremo chiamati a recarci in visita istituzionale, intendiamo trovare sempre un momento di raccoglimento e riflessione, per onorare quelle terre e quelle popolazioni che la guerra l’hanno vissuta e patita. È un gesto di rispetto, ma anche di responsabilità: un modo per rinnovare l’impegno della nostra Repubblica a promuovere ovunque la cultura della pace, del dialogo e della convivenza tra i popoli.
Non possiamo poi ignorare un fenomeno sempre più insidioso dentro e fuori i nostri confini: la diffusione di false notizie, di ricostruzioni distorte o deliberatamente fuorvianti, che finiscono per minare la fiducia dei cittadini e per indebolire la credibilità delle istituzioni e del Paese in ogni sua componente. La libertà di espressione e di informazione è un diritto fondamentale, ma essa deve sempre accompagnarsi al senso di responsabilità e al rispetto della verità.
Anche su questo terreno la Reggenza intende assumere un impegno concreto, promuovendo e sostenendo iniziative che favoriscano una corretta informazione, una comunicazione trasparente e un confronto pubblico fondato sui fatti, non sulle mistificazioni. Difendere la verità significa, oggi più che mai, difendere la democrazia stessa e la dignità del nostro sistema istituzionale.
Solo attraverso un clima di ritrovata fiducia e serenità potremo affrontare e portare a termine le sfide che ci attendono e dare concretezza agli obiettivi che intendiamo perseguire. A tal proposito invitiamo con forza tutte le forze politiche e sociali del Paese ad impegnarsi affinché prevalga il senso di comunità, in un momento storico nel quale problemi come denatalità, incertezza per il futuro, instabilità internazionale, caro vita, rischiano di minare seriamente le fondamenta sul quale è stata eretta la Repubblica di San Marino. E’ questo il momento dei costruttori.
Se intorno a noi assistiamo a fenomeni distruttivi che sembrano minare i basilari valori di civiltà e umanità, è ancora più forte il nostro richiamo a tutti, di incarnare una politica atta a costruire, per l’oggi e per il domani.
Siamo certi che potremo contare sul Vostro sostegno, sulla Vostra disponibilità e sulla Vostra collaborazione.
Con questo spirito, auguriamo a tutti Voi buon lavoro.




