L’Autorità Giudiziaria ha ufficialmente aperto un fascicolo d’indagine sul presunto killer dei cani. La Segreteria di Stato per la Giustizia ha confermato la notizia, esprimendo gratitudine verso le Forze dell’Ordine per il lavoro svolto. Tuttavia, l’efficacia concreta di questa azione è fortemente compromessa dal fatto che la recente riforma contro i maltrattamenti animali non potrà essere applicata proprio al caso più grave che ha portato alla sua approvazione.
La nuova legge, infatti, entrerà in vigore solo quindici giorni dopo la pubblicazione ufficiale, rendendola di fatto inapplicabile all’attuale indagine. Un dettaglio non secondario che rischia di rendere inutili gli sforzi legislativi recenti, soprattutto considerando l’età avanzata del soggetto indagato, elemento che potrebbe ulteriormente attenuare l’effettiva applicazione delle pene previste dalla vecchia normativa.
Resta però il rammarico che proprio il caso che ha maggiormente colpito l’opinione pubblica non potrà beneficiare delle nuove norme appena introdotte. Sebbene la recente riforma rappresenti un passo significativo verso una maggiore tutela degli animali, il fatto che non sia applicabile a questa vicenda, anche in considerazione dell’età avanzata della persona indagata, potrebbe limitarne concretamente l’efficacia agli occhi dei cittadini.
Restano gli apprezzamenti politici espressi verso il PSD per aver sostenuto la proposta, ma rimane l’amaro in bocca per un’occasione mancata, in cui la tempistica ha fatto la differenza tra giustizia formale e sostanziale.
