Il Segretario di Stato Canti alla conferenza degli stati generali della natalità 2025

da | 27 Nov 2025

Il Segretario di Stato per la Giustizia, la Previdenza e la Famiglia, Stefano Canti, ha partecipato oggi a Roma alla Conferenza degli Stati Generali della Natalità 2025, ospitata all’Auditorium di via della Conciliazione. L’iniziativa, dedicata al tema demografico e alle sfide future per i giovani, ha visto la presenza di numerosi studenti delle scuole secondarie superiori e del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella.

Nel comunicato si ricorda che l’appuntamento giunge a pochi giorni dal convegno “Custodire il presente per Costruire il futuro”, tenutosi il 24 novembre. La Conferenza ha posto al centro il quesito su come favorire condizioni sociali e economiche che permettano ai giovani di realizzare i propri progetti nel Paese d’origine.

Durante l’evento, il Presidente Mattarella ha richiamato un passaggio di Papa Francesco, affermando che “la natalità è l’indicatore principale per misurare la speranza di un popolo”, parole che — si sottolinea nella nota — “devono far riflettere”.

Il Presidente della Fondazione per la Natalità, Gigi De Palo, ha posto l’attenzione sul tema della responsabilità collettiva, chiedendosi “dobbiamo davvero costruire un futuro migliore altrove o possiamo crearlo qui, insieme?”. De Palo ha evidenziato che “la soluzione non è l’immigrazione, ma occorre cambiare il paese seguendo tre priorità per invertire il trend dell’inverno demografico: un lavoro stabile; la possibilità di avere una casa o comunque di chiedere un mutuo senza dover spendere più della metà dello stipendio; una fiscalità più equa che metta le famiglie in una condizione giusta, non privilegiata”. A queste condizioni, ha aggiunto, si lega la possibilità di un rilancio della natalità, definita “una sfida sociale, culturale ed economica che riguarda tutti”.

Nel suo intervento, Canti ha richiamato le difficoltà che le nuove generazioni incontrano nei percorsi di vita. Il Segretario ha dichiarato che “in una società centrata sulla velocità, sul tempo reale, i giovani – e non per loro responsabilità – vengono messi in condizione di rischiare di essere in costante ritardo. Il ritardo nel trovare un’occupazione stabile; il ritardo nel rendersi autonomi dalle famiglie di origine; il ritardo nell’avere accesso alla propria abitazione; il ritardo nel mettere su famiglia; il ritardo anche nell’avere figli”. Ha concluso affermando che “queste sono le risposte che le istituzioni e la politica unita sono chiamare a dare per garantire un futuro ai giovani e al Paese”.

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