Il Comitato “Scuole Vive nei Castelli” ha completato l’analisi del questionario distribuito nei giorni scorsi, che ha raccolto oltre 800 risposte in tempi rapidissimi.
Un dato emerge in modo inequivocabile: la scuola è uno dei motivi principali per cui le famiglie scelgono di vivere in un Castello.
In particolare, circa il 70% degli intervistati ha indicato la presenza della scuola come fattore determinante nella scelta di residenza. Questo conferma che la scuola non è un costo da razionalizzare, ma un investimento che genera stabilità, coesione e sviluppo sociale.
La stragrande maggioranza dei partecipanti non condivide l’idea che vi siano plessi “sacrificabili”. La realtà mostra un altro volto: la scuola è il primo elemento che rende un territorio attrattivo, soprattutto per le giovani famiglie e per chi cerca un ambiente a misura di persona e di bambino.
Ignorare questi dati significherebbe agire contro l’interesse stesso del Paese, accentuando lo spopolamento e svuotando di senso la vita nei Castelli.
Il Comitato ribadisce che:
non si può parlare di natalità e poi spegnere i servizi che incentivano le nascite;
non si può invocare la qualità dell’istruzione e poi eliminare i presìdi locali più prossimi ai cittadini.
Se davvero si vuole invertire il declino demografico, le scuole nei Castelli devono essere potenziate, non depotenziate.
I dati sono chiari. Ora servono scelte politiche altrettanto chiare e lungimiranti.