I dati della Segreteria di Stato: occupazione ai massimi storici, disoccupazione al minimo

da | 16 Ott 2025

San Marino non corre soltanto, accelera. Il sistema economico e occupazionale della Repubblica continua a dare segnali di straordinaria vitalità, mostrando non più un rimbalzo congiunturale, ma un vero e proprio cambio di passo strutturale. I dati relativi al secondo trimestre del 2025 parlano chiaro: la disoccupazione in senso stretto è scesa al 2,2%, il livello più basso mai registrato sul Titano. Una cifra che non ha paragoni nel panorama europeo e che racconta molto più di quanto sembri: qui non si fatica a trovare lavoro, si fatica semmai a trovare lavoratori.

La forza lavoro complessiva ha ormai raggiunto la soglia impressionante dei 24.000 dipendenti, con un saldo positivo che continua a crescere. Ma il vero motore di questo slancio è uno solo: il settore privato. Nell’arco di dodici mesi (giugno 2024 – giugno 2025), sono stati creati 638 nuovi posti di lavoro dipendente, di cui 465 soltanto nelle imprese private. Numeri che dimostrano un clima di fiducia diffusa, con un tessuto produttivo che non teme l’incertezza internazionale e continua a investire, innovare, assumere.

Il Bollettino di Statistica conferma l’ottimo stato di salute dei comparti storicamente più solidi. L’industria manifatturiera resta la colonna portante dell’economia sammarinese con oltre 7.200 occupati, mentre il commercio supera quota 3.300 addetti, mantenendo un andamento in crescita. Anche gli strumenti di protezione sociale, come gli ammortizzatori, pur facendo registrare un aumento delle pratiche, vengono letti non come segnale di crisi ma come prova di un mercato del lavoro vivo, capace di riassestarsi e ricollocare rapidamente.

Un quadro così positivo non poteva passare inosservato. Il Segretario di Stato per il Lavoro, Alessandro Bevitori, rivendica il risultato ma con equilibrio: «I dati sono il riflesso di un sistema Paese che ha ritrovato fiducia e slancio», spiega. E aggiunge che il merito va soprattutto alle imprese: «Il merito va ascritto in primis al nostro tessuto imprenditoriale, che con coraggio continua a investire, innovare e creare valore».

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