Giulio Lolli, l’ex imprenditore della Rimini Yacht soprannominato dalle cronache «il pirata», fa un passo importante verso il ritorno alla vita civile. Estradato dalla Libia nel 2019 e detenuto in Italia per le vicende giudiziarie legate al crac della sua società e alle successive avventure nordafricane, ha ottenuto la semilibertà. A concedergliela è stato il Tribunale di Sorveglianza, riconoscendo un percorso riabilitativo ritenuto positivo.
A raccontare la trasformazione dell’ex imprenditore è il suo avvocato, Claudia Serafini, che difende Lolli da anni e ne rivendica l’impegno durante la detenzione: «Ha fatto un ottimo percorso all’interno del carcere», spiega, ricordando come il suo assistito non si sia chiuso in se stesso ma abbia scelto di mettersi in gioco.
Secondo il legale, Lolli oggi è un uomo diverso, coinvolto in varie iniziative: «Ha collaborazioni con attività socioculturali e anche giornalistiche, ha fatto convegni in carcere e sta seguendo percorsi universitari». Non solo. La sua storia continua a far parlare di sé, tanto che — conferma Serafini — «sta per uscire un libro sulla sua vita ed è in corso anche la realizzazione di un film».



