Gatti: “Fitch promuove San Marino nell’investment grade. Più credibilità sui mercati e condizioni migliori per il 2026”

da | 14 Dic 2025

Fitch Ratings ha alzato il rating della Repubblica di San Marino da “BB+” a “BBB-”, con outlook positivo. Che valore assume oggi questo giudizio sul piano internazionale?

«È certamente un segnale positivo, anche se non arriva in modo inaspettato – chiarisce il Segretario di Stato per le Finanze, Marco Gatti -. Si inserisce in un percorso di consolidamento che dura da anni. Per noi è un riconoscimento importante perché incide direttamente sulla percezione di affidabilità del Paese da parte dei mercati internazionali. Entrare nella fascia dell’investment grade significa essere considerati più solidi sul piano finanziario e questo ha ricadute concrete.»

Quali ricadute, in particolare?

«La principale riguarda il prossimo rollover del titolo di Stato previsto nel 2026. Il miglioramento del rating ci consente di affrontare quell’appuntamento in condizioni più favorevoli, con la possibilità di accedere a tassi di mercato più contenuti. Questo si traduce in un minore peso degli interessi sul bilancio pubblico, un elemento tutt’altro che secondario.»

Vi aspettavate questo giudizio da Fitch?

«Sì, perché è il frutto di un lavoro strutturale portato avanti negli anni. Ci ha fatto piacere, inoltre, che Fitch abbia attribuito anche un outlook positivo, indicando chiaramente che il Paese è vicino a un ulteriore miglioramento. L’obiettivo realistico è quello di arrivare nel 2026 a un rating “BBB”, continuando questo percorso di rafforzamento.»

Entrando nel merito del giudizio, quali sono gli aspetti positivi dell’economia sammarinese evidenziati dall’agenzia di rating e quali, invece, gli elementi di attenzione?

«Il fattore decisivo è stato il forte miglioramento del settore finanziario. Storicamente rappresentava il nostro principale punto di debolezza, mentre il resto dell’economia ha sempre dimostrato una buona capacità di tenuta. I risultati ottenuti negli ultimi anni nel comparto bancario sono stati finalmente riconosciuti anche a livello internazionale.»

Permangono però alcune aree di rischio?

«Più che di criticità parlerei di elementi di attenzione. Il settore bancario non è ancora completamente allineato agli standard europei, anche se oggi siamo molto più vicini rispetto al passato. Un indicatore che ci ha penalizzato negli anni è stato quello dei crediti deteriorati: contiamo già dal prossimo anno di registrare un ulteriore miglioramento. A questo si affianca una graduale ma costante riduzione del rapporto debito/PIL e dell’indebitamento lordo complessivo, che rafforzano ulteriormente il quadro.»

Questa notizia arriva a ridosso dell’avvio del dibattito consiliare sulla legge finanziaria. Quali sono le linee guida del prossimo bilancio?

«Uno degli elementi che è stato premiato anche da Fitch è la prudenza nella gestione dei conti pubblici. In questi anni abbiamo mantenuto una forte attenzione alla spesa, e San Marino rientra tra i Paesi che hanno dimostrato una reale capacità di contenimento. L’obiettivo del prossimo bilancio è proseguire lungo questa traiettoria.»

In concreto, cosa significa?

«Nelle ultime settimane il Governo ha lavorato intensamente per rivedere diversi capitoli di spesa, con l’obiettivo di ridurre in modo significativo il deficit che emergeva dalla prima lettura. C’è stato un vero e proprio lavoro di riprogrammazione, orientato alla sostenibilità.»

Sul piano politico vi attendete un confronto acceso, anche alla luce degli emendamenti presentati dall’opposizione?

«Rimarremo coerenti con quanto abbiamo sempre detto. La finanziaria deve servire a distribuire le risorse in modo compatibile con le entrate previste. Per questo motivo accoglieremo esclusivamente interventi di natura tecnica, funzionali al bilancio e alla contabilità pubblica. Il percorso corretto per le modifiche normative è quello di affrontarle come PDL, in modo ordinato e strutturato. È un impegno che la maggioranza ha assunto anche nei confronti dell’opposizione: nel prossimo anno verranno calendarizzate e discusse le proposte già presentate nelle commissioni. Questo consente di legiferare con maggiore chiarezza e senza forzature.»

Il tema del contenimento della spesa sembra essere trasversale, condiviso anche dall’opposizione.

«Sì, ed è un segnale positivo. Va detto che quest’anno la prima lettura della finanziaria è stata condizionata da tempi molto stretti, legati all’approvazione della legge IGR e di altri provvedimenti rilevanti. La prima stesura ha quindi recepito molte richieste delle Segreterie e degli uffici, senza il consueto approfondimento politico. È proprio nella seconda lettura che stiamo concentrando il lavoro di razionalizzazione della spesa.»

Anche in vista del 2026?

«Esattamente. Il 2026 sarà un anno complesso, anche per l’effetto del rollover e per un carico finanziario superiore rispetto a esercizi ordinari. Per questo il Governo sta valutando con attenzione quali progetti possano essere rinviati, così da alleggerire la pressione sul bilancio e affrontare quell’anno con maggiore solidità.»

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