L’Associazione 121 di San Marino interviene sul caso della “Festa di Natale con LGBTombola”, al centro in queste ore di accese polemiche sui social.
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Nel testo si sottolinea innanzitutto che “la tombola dell’Associazione LGBT+ è un momento pensato per i nostri soci e non, per tutte le persone vicine alla nostra comunità”, chiarendo come l’evento nasca con finalità di aggregazione e socialità. Si tratta, prosegue la nota, di un appuntamento coerente con la natura stessa dell’associazione, “nato con l’obiettivo di creare uno spazio sereno e accogliente in cui ritrovarsi, festeggiare e divertirsi sentendosi pienamente sé stessi”.
L’Associazione ricorda inoltre la composizione eterogenea della propria base associativa, evidenziando che “la nostra associazione include persone di ogni orientamento sessuale che partecipano attivamente alle nostre iniziative e che non si sono mai sentite discriminate o giudicate nella loro piena normalità”. Al contrario, viene ribadito come all’interno dell’Associazione si viva “un ambiente inclusivo e rispettoso, aperto a chiunque condivida i nostri valori di uguaglianza e solidarietà”.
Nel comunicato viene poi evidenziato un aspetto ritenuto ricorrente nel dibattito pubblico: “le critiche e gli attacchi emergono quasi esclusivamente quando ci dedichiamo a momenti di convivialità e divertimento”, come nel caso del Rimini Summer Pride o di un aperitivo natalizio. Diversa, secondo l’Associazione, è la reazione quando vengono promosse iniziative di carattere culturale e informativo: “quando invece organizziamo attività serie e di rilevanza pubblica, come le serate culturali in collaborazione con l’UNIRSM, i video informativi su HIV e AIDS realizzati in collaborazione con l’I.S.S. o sulla discriminazione sul lavoro, nessuno trova nulla da contestare”. Attività che, viene osservato, risultano “professionali, documentate e difficilmente attaccabili”, senza che questo debba però giustificare critiche nei confronti di momenti di festa.
Un passaggio è dedicato anche al significato della sigla LGBT+, che l’Associazione riconosce possa essere percepita in modo diverso: “sappiamo che la sigla ‘LGBT’ (e il ‘+’ che riassume tutte le identità che la compongono) può essere percepita da alcuni come etichettante”. Per l’Associazione, tuttavia, essa rappresenta “un luogo sicuro, frutto di anni di impegno per il riconoscimento e il rispetto delle identità di ognuno”. Viene inoltre precisato che “se questo elemento dovesse risultare un ostacolo per qualcuno, è naturalmente possibile scegliere di non partecipare”, ribadendo che “il nostro intento non è mettere nessuno a disagio”.
Nel testo si respinge anche l’idea che la comunità LGBT+ debba limitare la propria visibilità: “non possiamo accettare l’idea che la nostra comunità debba esistere solo ‘fra le mura di casa’”, ricordando il percorso di rivendicazione della libertà di espressione negli spazi pubblici. In questo contesto viene chiarito il significato del nome dell’iniziativa: “il nome ‘LGBTombola’ è semplicemente un gioco di parole, un modo leggero e simpatico per caratterizzare l’iniziativa”, precisando che “non è stato concepito in alcun modo per escludere qualcuno, né per creare barriere, ma unicamente per portare un sorriso e un tocco di creatività a un’attività tradizionale e aperta a tutti”.
L’Associazione esprime infine dispiacere per l’impostazione dell’articolo oggetto della replica, spiegando di aver percepito “toni e sfumature presenti nell’articolo, che percepiamo come svalutanti, talvolta sarcastici e generalizzanti, e che rischiano di banalizzare il lavoro quotidiano che svolgiamo in favore dell’inclusione”. Da qui la considerazione conclusiva: “è un peccato: partecipare al nostro evento avrebbe forse permesso di coglierne lo spirito autentico e, chissà, di trascorrere un momento piacevole insieme”.
La nota si chiude con un messaggio rivolto alle redazioni e alla cittadinanza: “rinnoviamo a tutte le redazioni e a tutta la cittadinanza i nostri migliori auguri di Buon Natale e di Feste serene”.




