Elezioni locali a San Marino: voto ordinato e ben gestito, ma con scarsa competitività

da | 25 Nov 2025

Le elezioni dei Consigli di Castello del 23 novembre 2025 a San Marino si sono svolte in un clima ordinato, sereno e privo di tensioni, come evidenziato dalla delegazione del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, invitata per la prima volta ad osservare un’elezione nella Repubblica. La missione, composta da otto membri e guidata da Christa Carpelan, ha seguito da vicino tutte le fasi del processo elettorale, incontrando alla vigilia del voto i principali interlocutori istituzionali – dall’amministrazione elettorale alle autorità nazionali e locali, passando per stampa, società civile e candidati – per poi monitorare integralmente le operazioni nei nove Castelli e nel seggio speciale allestito all’Ospedale di Stato. La delegazione ha sottolineato la professionalità, la preparazione e l’impegno del personale nei seggi, l’efficienza delle procedure e la cura nel garantire il diritto di voto a tutti gli elettori, compresi coloro che hanno usufruito del voto a domicilio, del seggio speciale o del servizio di trasporto gratuito a richiesta. Il quadro normativo sammarinese viene giudicato complessivamente adeguato a garantire elezioni libere e trasparenti, e particolarmente apprezzata è stata l’estensione per la prima volta del diritto di voto agli stranieri residenti di lungo periodo, resa possibile dalla nuova legge sui Consigli di Castello. Allo stesso tempo, però, l’osservazione internazionale ha rilevato una preoccupante scarsa competitività, con solo undici liste complessivamente presentate nei nove Castelli: un dato che restringe le possibilità di scelta per gli elettori e riflette, secondo il Congresso, una tendenza più ampia di disaffezione verso il coinvolgimento politico locale. La campagna elettorale, pur caratterizzata da toni rispettosi e da un clima di fiducia reciproca senza episodi di hate speech, appare dunque segnata da un calo di partecipazione attiva. La delegazione ha inoltre evidenziato l’assenza di quote di genere e ha osservato che solo una lista era guidata da una donna, mentre la presenza dei giovani, seppur riscontrabile in alcune candidature, richiederebbe azioni più incisive per rendere davvero inclusiva la rappresentanza politica locale. Un ulteriore punto sollevato riguarda la mancanza di una normativa sullo status e sui diritti degli osservatori elettorali, un vuoto legislativo che il Congresso suggerisce di colmare per consolidare trasparenza e responsabilità del processo democratico. La missione si concluderà con la presentazione di una bozza di raccomandazione, che sarà discussa dal Congresso nella sessione di marzo 2026 a Strasburgo.

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