Il 3 settembre, giorno della festa nazionale, a San Marino la bandiera non sventolava. Un’assenza che ha fatto rumore, più di mille parole, diventando il simbolo di un malfunzionamento della macchina pubblica.
A sollevare il caso è stata in Commissione Antonella Mularoni (Rf): «Mi è stato annunciato che il 3 settembre la bandiera non sarebbe stata issata. Ora ci dicono che non ci sarà per tutta la settimana perché servono dieci giorni per i pezzi… Ma non ci può volere un mese per rimettere a posto la bandiera di San Marino. Queste cose non sono solo simboliche, ma espressioni della statualità e richiedono attenzione diversa. Le bandiere vanno controllate prima del 3 settembre».
Il punto è proprio questo: chi doveva verificarlo? Perché se un problema tecnico era noto già da giorni, era compito di chi gestisce cerimoniale e manutenzioni assicurarsi che tutto fosse pronto per la ricorrenza più importante della Repubblica.
La questione bandiera si trasforma così in una cartina al tornasole: se l’amministrazione non riesce a garantire la presenza del simbolo nazionale nel giorno della celebrazione, quali certezze può offrire su tutto il resto?
Dietro l’apparente dettaglio tecnico, si intravede una domanda più grande: quanto è efficiente la macchina pubblica sammarinese?