“Dalla Torre il paesaggio è musica sospesa”: restituzione-spettacolo delle classi V a San Marino

da | 19 Nov 2025

Lunedì 17 novembre 2025, alle ore 18.00, si è svolta nell’Auditorium dell’Istituto Musicale Sammarinese la restituzione-spettacolo per le famiglie del percorso didattico “Dalla Torre il paesaggio è musica sospesa”, protagoniste le classi V della Scuola Elementare di Chiesanuova e di Falciano. L’iniziativa è stata il momento conclusivo di un progetto articolato in più incontri, ideato e realizzato dalle Sezioni Didattica e Archeologica degli Istituti Culturali – Musei di Stato, in collaborazione con il prof. Nicola Cucchiaro e con il Dipartimento Musicagiocando dell’Istituto Musicale Sammarinese.

Il percorso ha portato le bambine e i bambini alla scoperta della Prima Torre, trasformando il monumento in un laboratorio di osservazione, ascolto e interpretazione. L’attività didattica, spiegano i promotori, è stata pensata come un’esperienza in cui “la scuola apre i propri confini sul territorio e sul paesaggio culturale in cui è immersa”. Gli alunni hanno intrapreso un vero e proprio viaggio attraverso il paesaggio sammarinese, anche monumentale, costruendo passo dopo passo un dialogo tra musica, arti visive e percezione dello spazio.

La visita diretta alla Prima Torre, con particolare attenzione alla casermetta e alle celle delle prigioni – rimaste in uso fino agli anni Settanta del Novecento – ha dato vita a riflessioni profonde e attuali. I bambini si sono confrontati con domande di grande valore civico, interrogandosi su un tema complesso: “Quale significato possiamo attribuire oggi alla reclusione? Punizione o rieducazione?”.

La restituzione-spettacolo ha visto una scenografia costruita a partire da immagini a scala reale delle pareti di una delle celle, dove sono ancora visibili disegni e graffiti realizzati da carcerati della seconda metà dell’Ottocento. A queste si affiancavano sculture aperte e arboriformi, create dagli stessi bambini, che richiamavano simbolicamente la scelta, il cambiamento e la libertà.

La musica ha svolto un ruolo centrale, diventando linguaggio emotivo attraverso il quale i bambini hanno dato forma al proprio immaginario. Durante lo spettacolo si sono alternati “il rombo soffocante della paura, il silenzio angosciante della solitudine, la pesante monotonia del tempo immobile”, fino ad arrivare al contrappunto finale: “la melodia del desiderio e l’eco luminoso della libertà”.

L’esperienza ha trasformato un luogo tradizionalmente associato alla costrizione – la prigione – in uno spazio di pensiero e crescita. Dal buio della cella, i bambini sono simbolicamente usciti “sugli orizzonti aperti e luminosi visibili dalla Prima Torre”, concludendo un percorso che ha unito conoscenza, creatività e riflessione civica.

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