Nel pomeriggio di martedì 18 marzo, il Consiglio Grande e Generale è stato teatro di una seduta intensa, segnata da riforme condivise e scontri durissimi, in particolare sul discusso Decreto n.36, riguardante il salvataggio degli effetti di precedenti misure a favore del settore alberghiero.
Università, via libera alla stabilizzazione dei docenti
Ha ottenuto unanime approvazione il Decreto Delegato n.27, che definisce i profili di ruolo e lo stato giuridico dei professori e ricercatori dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino. Un passaggio chiave nella riforma dell’ateneo, già avviata nel 2023 con la Legge Quadro n.69 e il Decreto n.169, in linea con il Processo di Bologna.
Il Segretario alla Pubblica Istruzione Teodoro Lonfernini ha sottolineato l’importanza di un nucleo stabile di docenti per rafforzare qualità, reputazione e attrattività internazionale dell’Università, valorizzando al contempo i professori sammarinesi. Il decreto ha trovato ampio consenso trasversale, nonostante la bocciatura degli emendamenti di Rete, che proponevano di equiparare le condizioni economiche dei dottorandi a quelle italiane.
Pacchetto tecnico approvato senza ostacoli
Sono stati ratificati rapidamente altri decreti di natura tecnico-amministrativa, tra cui:
- Decreto n.24, che modifica il Testo Unico sulla comunicazione telematica con l’Amministrazione, ampliando l’autenticazione digitale tramite SMaC App.
- Decreto n.209, che introduce un sistema semplificato di visto merci telematico per imprese strutturate.
- Decreto n.18, che istituisce una “minivoltura” per i veicoli commerciali, semplificando le pratiche e riducendo i costi.
- Decreto n.29, che aggiorna la normativa sull’imposta speciale sulle importazioni di prodotti petroliferi, con interventi su fideiussioni e gestione impianti.
Decreto alberghi, esplode la bufera in Aula
È sul Decreto n.36, che regola gli effetti del Decreto Delegato 192/2024 decaduto, a sua volta legato al contestato Decreto 137/2024 per il sostegno alla riqualificazione delle strutture ricettive, che si è scatenato lo scontro politico.
L’opposizione ha parlato senza mezzi termini di “promesse elettorali”, “marchette” e persino “voto di scambio”. Per Emanuele Santi (Rete), si tratta di un provvedimento ad personam, con crediti agevolati sui mutui pregressi promessi a imprenditori del settore alberghiero. Nicola Renzi (Rf) ha sollevato la possibilità di azioni risarcitorie, mentre Gian Nicola Berti (Ar) ha definito il decreto un “regalino” con nome e cognome, frutto di una visione distorta degli investimenti pubblici.
Anche dalla maggioranza sono arrivate forti perplessità. Massimo Andrea Ugolini (Pdcs) ha dichiarato che la ristrutturazione dei debiti pregressi non piace politicamente, pur riconoscendo la necessità di regolare gli effetti giuridici del decreto decaduto. Libera ha parlato di “mettere a posto i cocci”, mentre DML e PSD hanno evidenziato la scarsa affidabilità normativa che rischia di danneggiare l’intero sistema.
Il Segretario al Turismo Federico Pedini Amati ha tentato di respingere le accuse, ricordando che il decreto era stato emanato dal Congresso di Stato in epoca post-Covid e non era una sua iniziativa personale. Tuttavia, le tensioni interne alla maggioranza sono emerse con evidenza, soprattutto nella mancata firma dell’emendamento correttivo da parte del PSD, che ha motivato la scelta con timori di conflitti di diritto.
Un Consiglio tra opportunità e contraddizioni
Il pomeriggio consiliare ha dunque mostrato il doppio volto della politica sammarinese: da una parte, l’unità sulle riforme strutturali per l’Università; dall’altra, il caos normativo e le lacerazioni politiche sul controverso sostegno agli alberghi. Un episodio che solleva interrogativi profondi su governance, trasparenza e affidabilità istituzionale, e che continuerà a far discutere.