In un clima teso segnato da polemiche e allarmismi sulla chiusura dei plessi scolastici, il consigliere Manuel Ciavatta (Pdcs) ha preso parola in Consiglio Grande e Generale con un intervento difensivo ma propositivo. “La DC non sarà ricordata per il partito che chiude le scuole”, ha esordito, respingendo al mittente le accuse secondo cui si starebbe procedendo con tagli indiscriminati ai servizi educativi.
Ciavatta ha spiegato che l’unica chiusura formalmente prevista è quella della scuola dell’infanzia di Città, con l’obiettivo di potenziare il nido per i bimbi sotto i 12 mesi: un intervento, ha detto, necessario per rispondere a urgenze reali delle famiglie, non un atto punitivo verso l’educazione. Ha promesso che “nessun Castello resterà senza plesso”, rilanciando una visione di ripopolamento dei territori come risposta alla crisi demografica.
Il consigliere Pdcs ha toccato anche temi più ampi, parlando della necessità di una natalità sostenuta da politiche reali, e di un “aumento programmato delle residenze” per invertire la tendenza al calo della popolazione. Una linea che intende coniugare politica sociale e pianificazione urbanistica, nella logica di ricostruire le basi per una San Marino più giovane, più popolata e più stabile.
Infine, un passaggio anche sulla trattativa con l’Unione Europea, definita da Ciavatta ormai chiusa nella sostanza, in attesa della ratifica. E un accenno al miglioramento del rating del Paese, che potrebbe aprire nuove possibilità economiche: “Aspettiamo Fitch – ha detto – e potremo riemettere titoli a condizioni più favorevoli”.
Un intervento che, tra prudenza e visione, ha tentato di difendere le scelte tecniche della maggioranza, ma anche di rilanciare un progetto sociale più ampio, centrato sulla famiglia, l’infanzia e il futuro dei Castelli.