Una bordata pesantissima contro chi ha saccheggiato il sistema bancario sammarinese è arrivata in aula dal consigliere Massimo Andrea Ugolini (Pdcs). Nel suo intervento al Consiglio Grande e Generale del 12 maggio, Ugolini ha parlato con toni netti: “Chi ha sottratto soldi alla collettività non deve poterseli godere all’estero”, invocando addirittura mandati di cattura.
Il riferimento è al processo sul “Caso Titoli”, di cui sono state recentemente depositate le motivazioni. Ugolini ha sottolineato come Banca Cis abbia ottenuto indebitamente 22,5 milioni di euro da Banca Centrale, una somma di cui la gran parte non è mai stata restituita. Ha poi ricordato che Moretti, in Banca Centrale, si era intromesso in Cassa di Risparmio per favorire Leon Holding con un’operazione da 13 milioni, anche questa senza recupero.
“Il tribunale ha fatto un lavoro importante. Ora serve andare fino in fondo”, ha detto Ugolini, chiedendo azioni forti per recuperare le somme sottratte e punire i responsabili. Ha elogiato l’operato della Banca Centrale, che “non si è piegata” e che, insieme alla magistratura, rappresenta uno dei pilastri per risanare il sistema.
Nel suo intervento ha anche difeso la tenuta del sistema finanziario odierno, rivendicando i progressi nei coefficienti patrimoniali e la credibilità riconquistata, ma ha messo in guardia dal ripetere gli errori del passato: “Serve vigilanza vera, e soprattutto fiducia nelle autorità”.
Un messaggio chiaro e diretto: niente impunità per chi ha devastato il sistema, né oblio per i milioni spariti. La giustizia, dice Ugolini, deve tornare ad avere memoria lunga e strumenti forti.