L’Unione Donne Sammarinesi interviene sulla recente decisione del Collegio Garante, che ha dichiarato l’inabilitazione in avvenire dell’ex Capitano Reggente Giacomo Simoncini dalla carica e la sua esclusione dal Consiglio Grande e Generale, pronunciandosi sul cosiddetto “Sindacato della Reggenza” avviato nel 2022.
Nel comunicato, le attiviste ricordano l’origine della vicenda, «merito al “Sindacato della Reggenza” promosso da noi attiviste di Unione Donne Sammarinesi il 14 aprile 2022 nei confronti dell’ex Capitano Reggente Giacomo Simoncini». Ripercorrono inoltre il lungo arco temporale necessario per l’accertamento dei fatti: «Sono passati oltre tre anni e mezzo, si sono dovuti attendere tre gradi di giudizio con condanna penale in via definitiva per atti indecenti e ancora dovrà svolgersi il procedimento civilistico per stabilire l’ammontare del risarcimento che l’ex Capitano Reggente dovrà versare alla vittima, all’Authority Pari Opportunità e allo Stato».
Il comunicato ricorda anche gli eventi del 1° marzo 2022, ormai accertati nelle sentenze penali: «Gli eventi avvenuti a Palazzo Pubblico il 1° marzo 2022 e ormai accertati in tribunale sono noti a tutti, anche se sono stati talvolta minimizzati o sottaciuti: con l’inganno, approfittando di un momento in cui si trovava solo, senza la presenza del collega e senza altro personale nelle vicinanze, l’allora Capitano Reggente Giacomo Simoncini ha trovato una scusa per denudarsi di fronte a una segretaria, mostrarle il pene in erezione e apostrofarla con battute allusive».
La decisione del Collegio Garante rappresenta per UDS un passaggio ritenuto fondamentale. Il comunicato riporta che l’organo ha dichiarato «l’inabilitazione, in avvenire, di Giacomo Simoncini dalla carica di Capitano Reggente e la sua esclusione dal Consiglio Grande e Generale e dal numero dei Consiglieri». Le attiviste sottolineano di riservarsi di esaminare la sentenza completa, pur esprimendo già una valutazione positiva: «sin da ora non possiamo che plaudere alla decisione appena emessa».
La nota evidenzia inoltre come il Collegio abbia respinto integralmente la tesi della difesa, secondo la quale i fatti sarebbero appartenuti alla “sfera privata”. Al contrario, si sottolinea che l’organo giudicante «ha invece accolto le osservazioni di UDS che ha continuato ad evidenziare la gravità dell’accaduto anche a livello istituzionale». Riprendendo la sentenza penale di secondo grado, due elementi vengono ribaditi dai giudici come determinanti: «il comportamento censurabile è stato tenuto in costanza di incarico istituzionale e nella sede di svolgimento delle funzioni costituzionali» e «il fatto ha gravemente danneggiato l’autorevolezza e il prestigio dello Stato pregiudicando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni».
Nel testo, UDS richiama anche il contesto internazionale, ricordando la ricorrenza della Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne: «Non possiamo che plaudere a questa sentenza di condanna, che giunge proprio nei giorni in cui nel mondo si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e si ricorda a tutti che il rispetto assoluto e totale della dignità delle donne rientra appieno nei principi sanciti dalla “Dichiarazione universale dei diritti umani”».
Secondo l’associazione, la decisione del Collegio Garante «va a sanzionare la grave lesione del prestigio dell’Istituto Reggenziale che i fatti commessi dal Simoncini hanno rappresentato, proprio come avevamo chiesto». Nella parte finale, UDS ribadisce la propria posizione rispetto alla vittima, affermando: «quest’ennesima sentenza ci permette soprattutto di ribadire la nostra piena vicinanza alla vittima e la nostra stima profonda nei suoi confronti, per avere avuto la forza di denunciare e pretendere giustizia. Grazie alla sua determinazione, oggi possiamo ricordare a tutte e tutti che la violenza di genere va sempre rigettata, mai minimizzata».
