I Consiglieri della Repubblica capigruppo delle forze parlamentari di opposizione, Santi (RETE), Renzi (RF) e Righi (DML) hanno depositato una formale interrogazione al Governo in merito alla recente nomina del Dr. Gian Luca Belluzzi a Presidente del Collegio Sindacale della Banca Centrale della Repubblica di San Marino e alle successive dichiarazioni da questi rilasciate concernenti la situazione finanziaria di Banca di San Marino SpA e di altri istituti di credito sammarinesi.
L’interrogazione fa seguito alla delibera n. 3 del 17 marzo scorso, con la quale il Consiglio Grande e Generale nominava il Dr. Belluzzi per la durata di tre esercizi. Tuttavia, in data 9 aprile, un articolo di stampa riportava una dichiarazione attribuita al neo-nominato Presidente, rilasciata tramite un social network, in cui si affermava che Banca di San Marino SpA sarebbe “di fatto un istituto di credito che è già fallito, come molti altri nel nostro territorio”, e che la gestione attuale sarebbe “incapace di arrivare ad un risultato economico di rilievo”. Sebbene tale dichiarazione sembri essere stata successivamente rimossa, essa ha suscitato notevole preoccupazione.
I Consiglieri firmatari sottolineano come ogni operazione relativa alla proprietà delle quote azionarie di Banca di San Marino SpA sia soggetta al preventivo parere di Banca Centrale, di cui la stessa Banca di San Marino SpA è socia. Inoltre, ricordano il comunicato stampa del 9 aprile in cui Banca Centrale dichiarava che il Dr. Belluzzi non avesse mai assunto l’incarico, avendo formalmente comunicato di non accettarlo “per motivi personali e professionali”. Nello stesso giorno, anche Banca di San Marino SpA prendeva le distanze da “[…] opinioni ed informazioni diffuse in questi giorni, a mezzo social media e stampa, in modo arbitrario e diffamante […] riservandosi di adottare gli eventuali provvedimenti del caso […]”.
Considerata la delicata congiuntura del sistema bancario e finanziario sammarinese, evidenziata in più occasioni, e la gravità delle affermazioni attribuite al Dr. Belluzzi, l’interrogazione pone l’accento sulla necessità di fare chiarezza. Se verificate, tali affermazioni richiederebbero immediati riferimenti al Consiglio Grande e Generale e l’adozione di urgenti misure di protezione e salvaguardia. Al contrario, se infondate, getterebbero un’ombra di discredito sull’istituto di credito e sull’intero sistema bancario.
I Consiglieri evidenziano inoltre come il mezzo utilizzato per tali dichiarazioni sia risultato inappropriato e potenzialmente dannoso per il sistema bancario, a causa del panico che potrebbe aver indotto nell’utenza, giustificato dal ruolo del Dr. Belluzzi.
Particolare attenzione viene posta sulla comunicazione di Banca Centrale circa la mancata accettazione dell’incarico, definita da molti come un “goffo rimedio”, vista la mancata discussione e nomina di un sostituto nell’Ordine del Giorno del successivo Consiglio Grande e Generale e nell’ultimo Ufficio di Presidenza. Viene inoltre sollevata la questione della mancata verifica preventiva della disponibilità del Dr. Belluzzi ad accettare un incarico di tale importanza, soprattutto in considerazione del suo legame familiare con il Segretario di Stato agli Affari Interni.
Infine, viene sottolineato come la mancata accettazione avrebbe dovuto essere notificata tempestivamente al Consiglio Grande e Generale, istituzione nominante, prima che alla Banca Centrale, e come i Consiglieri abbiano appreso la notizia dagli organi di stampa senza aver ricevuto alcuna comunicazione formale.