Assalti ai bancomat, sgominata banda paramilitare: tra i colpi anche una banca di San Marino

da | 6 Nov 2025

È finita all’alba di giovedì 6 novembre l’attività di una banda criminale di professionisti degli assalti ai bancomat, responsabile di una serie di colpi messi a segno nel nord Italia e anche nella Repubblica di San Marino. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto operativo di Cremona hanno arrestato sei uomini, tutti pregiudicati, di età compresa fra i 40 e i 61 anni: due domiciliati nel Cremonese ma di origine foggiana e quattro residenti in provincia di Foggia.

L’organizzazione, che il giudice per le indagini preliminari ha definito «di carattere paramilitare», operava con modalità coordinate e ad alta pericolosità. Uno dei componenti, secondo quanto emerso, era già stato coinvolto nel 2017 in un conflitto a fuoco con le forze dell’ordine durante un precedente assalto a un bancomat in Puglia.

Le indagini sono partite a seguito del tentato furto all’istituto Cassa Padana Bcc di Cella Dati (Cremona), avvenuto nella notte tra il 31 gennaio e l’1 febbraio 2025. Il gruppo aveva cercato di far saltare lo sportello con ordigni artigianali, le cosiddette marmotte, ma il colpo era fallito. Da quel momento è iniziato un lungo lavoro investigativo fatto di pedinamenti, intercettazioni e analisi dei tabulati telefonici, che ha permesso di ricostruire i movimenti della banda e collegarla a diversi episodi analoghi.

Gli inquirenti hanno individuato almeno quattro ulteriori assalti, di cui tre tentati – due in provincia di Cremona (a Casalbellotto e Casalmaggiore) e uno in una casa di cura in provincia di Verona – e uno consumato a San Marino. Proprio nella notte di maggio scorso, il gruppo aveva preso di mira un istituto di credito sammarinese, riuscendo a rubare una cassaforte contenente circa 45.000 euro. Per quel colpo avevano utilizzato un’auto rubata a Rimini, confermando i legami operativi della banda con la Riviera e il territorio limitrofo.

Il collegamento con San Marino è stato un punto chiave nelle indagini, perché ha evidenziato la capacità del gruppo di muoversi oltre confine, scegliendo il Titano come obiettivo in virtù della sua vicinanza geografica e della possibilità di colpire rapidamente per poi rientrare in territorio italiano. L’azione coordinata tra le forze dell’ordine dei due Paesi ha permesso di monitorare gli spostamenti dei sospetti e di raccogliere elementi utili per la loro identificazione.

L’operazione si è conclusa ieri mattina con la cattura dei sei componenti del gruppo e il mandato di ricerca per un settimo uomo, tuttora ricercato. Con gli arresti di oggi, si chiude un capitolo investigativo complesso che ha toccato anche la Repubblica di San Marino, dimostrando ancora una volta la necessità della cooperazione internazionale nella lotta alla criminalità organizzata che si muove senza confini.

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