Accordo UE: Motus e il referendum della memoria corta

da | 28 Mar 2025

Riceviamo e pubblichiamo 

A volte la politica è un gioco di prestigio. Si dice una cosa, se ne fa un’altra.

E si spera che l’opinione pubblica guardi dove si vuole, non dove succede davvero qualcosa. È il caso dell’ultima uscita del buon Mirko Dolcini, portavoce (forse) di Motus Liberi, che con rinnovata foga ha rispolverato l’idea di un referendum sull’accordo UE. Un ritornello che sa di déjà vu, ma che – a ben guardare – cozza clamorosamente con la realtà dei fatti recenti.

Già, perché Motus Liberi è lo stesso partito che ha sottoscritto – nero su bianco – un ordine del giorno in Consiglio Grande e Generale appena poche settimane fa, con cui si dà un mandato politico forte e chiaro al Segretario di Stato agli Esteri, Luca Beccari, affinché proceda in modo convinto e coeso verso la firma dell’Accordo di Associazione con l’Unione Europea. Nessuna ambiguità, nessun “vedremo”, nessun “chiediamolo alla gente”. Tutti d’accordo, in un raro e maturo momento di unità dell’Aula.

Ma allora viene da chiedersi: Motus ha cambiato idea in tre settimane? O c’è una forma acuta di “bipolarismo politico” che serpeggia nel partito? Mentre i leader firmano un mandato istituzionale condiviso, uno dei volti pubblici del movimento invoca un referendum che sa tanto di boomerang populista. Un doppio binario che non fa bene alla credibilità né del partito né del Paese.

San Marino, oggi, non può più permettersi l’ambiguità. Non può restare impantanata nella nostalgia della “San Marino che stava bene”, quella dei confini chiusi, delle rendite garantite, dei rapporti ambigui con il mondo bancario, e della politica economica opaca, che ancora oggi produce udienze in Tribunale. Il mondo è cambiato. E con lui anche la nostra piccola Repubblica deve cambiare passo. Parlare la lingua economica, fiscale e istituzionale dei nostri vicini europei non è una scelta, è una necessità.

E chi se non i giovani dovrebbe capirlo? Eppure è proprio Motus Liberi – che si è sempre presentato come “forza giovane” – a sembrare oggi il partito più vecchio tra tutti. Nell’ultima puntata del documentario Titano Sovrano (visibile su YouTube: Titano Sovrano – UNIRSM), i dati raccolti dai ricercatori dell’Università di San Marino parlano chiaro: oltre il 70% dei giovani tra i 18 e i 35 anni vuole un’Europa più vicina, con regole condivise e opportunità aperte.

E allora, viene da chiedersi: come fa una forza che si dichiara “nuova” a non ascoltare questa voce? Come può voltare le spalle proprio alla generazione che dice di rappresentare?

La verità è che la vera sovranità non è restare soli, ma scegliere dove stare, con chi stare e con quali regole giocare. L’Accordo UE non è una resa, è una presa di responsabilità. È la scelta di chi vuole che San Marino conti davvero, invece di galleggiare in una bolla fuori dal tempo.

Motus Liberi ha ancora il tempo per decidere da che parte stare. Ma se continua così, rischia di diventare il partito giovane che sogna un futuro vecchio. Più vicino ai socialisti dei tempi di Augusto Casali – quelli delle rendite, del protezionismo e della San Marino “chiusa a riccio” – che alla nuova generazione che chiede futuro, trasparenza e apertura.

Il referendum? Se proprio deve esserci, lo facciano prima dentro al partito. Per capire chi comanda e che linea hanno. Perché a oggi, la sensazione è che stiano parlando in due lingue diverse. E in Europa, si sa, serve un linguaggio solo: quello della serietà.

Lettera firmata

Condividi su:

Puoi leggere questo articolo gratuitamente grazie al contributo di

Articoli correlati

Panoramica privacy
Insider.sm

Questo sito utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie vengono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni essenziali, come riconoscerti quando torni sul nostro sito e aiutare il nostro team a capire quali sezioni trovi più interessanti e utili.

Cookie strettamente necessari

I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.

Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.