La notte di Capodanno a Villa Verucchio è stata segnata da un tragico evento in cui un giovane egiziano di 23 anni, Muhammad Sitta, è stato ucciso durante un intervento dei Carabinieri. Le recenti analisi del RIS di Parma hanno rivelato la presenza di residui di polvere da sparo sugli indumenti di Sitta, indicando che si trovava a una distanza compresa tra 30 centimetri e 3 metri al momento degli spari.
La sera del 31 dicembre, Sitta aveva aggredito e ferito quattro persone nel centro del paese. Il maresciallo Luciano Masini, comandante della Stazione dei Carabinieri di Villa Verucchio, è intervenuto per fermarlo. Nonostante le ripetute intimazioni a fermarsi, Sitta ha continuato ad avanzare brandendo un coltello, costringendo il maresciallo ad aprire il fuoco.
Secondo le ricostruzioni, Masini ha esploso 12 colpi con la pistola d’ordinanza Beretta:
-
Due proiettili hanno colpito il suolo, rimbalzando e ferendo lievemente Sitta alle gambe.
-
Cinque proiettili hanno raggiunto il giovane alla spalla destra, al torace e al capo, risultando fatali.
Attualmente, il maresciallo Masini è indagato per eccesso colposo di legittima difesa, un atto dovuto secondo la Procura. Si attendono gli esiti della perizia balistica e dell’autopsia per stabilire con esattezza la dinamica degli spari e l’ordine in cui sono stati esplosi i colpi.