Nuove segnalazioni hanno portato l’Istituto per la Sicurezza Sociale a richiamare l’attenzione della cittadinanza su una serie di messaggi sms sospetti, che invitano a contattare con urgenza presunti uffici ISS. Nel comunicato diffuso dall’ente si legge che sono stati ricevuti avvisi relativi a messaggi che invitano a “contattare con urgenza” gli uffici ISS, in particolare CUP e URP, attraverso numeri telefonici che presentano un prefisso iniziale 89.
Secondo quanto riportato, “si tratta di messaggi di una probabile truffa che fanno leva su un falso senso di emergenza e che in caso di chiamata, consumano rapidamente il credito telefonico”. Una modalità già nota, che sfrutta l’urgenza e l’autorevolezza di un ente pubblico per indurre i destinatari a contattare numerazioni a sovrapprezzo.
L’Istituto per la Sicurezza Sociale ha quindi ritenuto necessario chiarire ufficialmente la propria posizione, precisando che “gli uffici ISS non inviano messaggi di questo tipo” e che “l’Istituto non utilizza assolutamente numeri con prefisso 899 o 893 o altri prefissi internazionali o a sovrapprezzo”. Un passaggio volto a evitare qualsiasi equivoco e a fornire un riferimento chiaro ai cittadini.
Nel comunicato vengono inoltre indicati i contatti corretti: “Il numero ufficiale del Centro Unico Prenotazioni ISS è il 0549 994889, mentre i numeri ufficiali dell’Ufficio Rapporti con il Pubblico sono 0549 994561 e 994564”. Numeri che rappresentano gli unici canali telefonici riconducibili agli uffici ISS per questo tipo di servizi.
L’invito finale è rivolto direttamente ai cittadini che dovessero ricevere comunicazioni analoghe. L’ISS raccomanda di “non chiamare assolutamente i numeri indicati e di non fornire alcun dato personale o sanitario”, suggerendo inoltre di cancellare i messaggi o di segnalarli alle autorità competenti. In particolare, viene indicata la Gendarmeria, che “si occupa di reati informatici e truffe online”, come riferimento per la gestione di queste segnalazioni.
Il comunicato è stato diffuso dall’Ufficio Stampa dell’Istituto per la Sicurezza Sociale in data 17 dicembre 2025.
