Lupo, tutela ridotta con il nuovo provvedimento: l’abbattimento diventa più semplice

da | 5 Dic 2025

Il provvedimento approvato alla Camera, ora atteso al Senato per il via libera definitivo, prevede lo spostamento del lupo dall’Allegato IV della Direttiva Habitat – quello che garantisce le forme di tutela più rigide – all’Allegato V, dove le misure risultano meno stringenti. Una modifica che, una volta completato l’iter legislativo, renderà più semplice autorizzare l’abbattimento dell’animale.

Il testo rientra nella legge di delegazione europea: dopo l’approvazione al Senato, considerata probabile, il Governo sarà delegato ad adottare uno o più decreti legislativi per adeguare la normativa nazionale alla Direttiva (UE) 2025/1237 del Parlamento europeo e del Consiglio. La conseguenza principale sarà l’allineamento delle regole italiane alla nuova classificazione europea, che consente margini più ampi di intervento sulle popolazioni di lupo.

Si tratta di una novità rilevante anche per il lupo appenninico (Canis lupus italicus), sottospecie unica al mondo, che potrà essere oggetto di abbattimento purché nel rispetto dei criteri previsti per le specie inserite nel nuovo allegato.

Il provvedimento ha suscitato reazioni immediate da parte delle associazioni ambientaliste. L’Ente nazionale protezione animali (Enpa) definisce la decisione “un voto ingiusto, ingiustificabile, inaccettabile, contro l’ambiente e contro la biodiversità”. L’associazione parla di scelta “antiscientifica, nata dalle pressioni di una parte degli allevatori, nonché del mondo venatorio e delle armi”, sottolineando il ruolo ecologico del lupo: “Come la scienza dimostra, è al vertice della catena delle predazioni nel mondo naturale, è il primo predatore degli ungulati, di cui regola le popolazioni. È assurdo che chi invoca la sua uccisione sia poi chi invoca la soluzione finale contro i cinghiali: una contraddizione devastante sotto il profilo dell’impatto sugli ecosistemi”.

Nel comunicato l’Enpa richiama inoltre l’attenzione sul rischio di alimentare un clima ostile verso la specie, ricordando che il lupo resta comunque “una specie protetta”. L’associazione avverte che “le campagne di facile allarmismo rischiano d’incrementare il criminoso fenomeno del bracconaggio, che fa del lupo una specie particolarmente perseguitata nel nostro Paese”. Secondo i dati citati, “il bracconaggio è il responsabile del 10% della popolazione di lupi perso ogni anno”, mentre le cifre ufficiali diffuse sarebbero inferiori rispetto alla reale portata del fenomeno.

In conclusione, il dibattito rimane aperto: da un lato l’adeguamento alla normativa europea, dall’altro le preoccupazioni di chi teme un indebolimento della tutela di una specie considerata simbolica per l’equilibrio degli ecosistemi italiani.

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