Nel suo ultimo comunicato, la CSU ha aperto una riflessione sullo stato delle politiche sammarinesi dedicate ai diritti delle persone con disabilità, ponendo l’accento sul tema dell’inclusione lavorativa. «Abbiamo appena celebrato la Giornata Internazionale delle persone con disabilità. Anche quest’ anno appuntamenti, iniziative, perché San Marino prosegua nel percorso di piena inclusione sociale e rispetto dei diritti umani. Eppure, siamo ancora in attesa di vedere un effettivo passo in avanti sul tema dell’inclusione lavorativa.»
Il riferimento è agli incontri avuti con la Segreteria di Stato competente per la revisione della Legge 129/2022. Il sindacato spiega di aver accolto con favore gli interventi previsti «a sostegno della natalità e a supporto delle famiglie con figli e persone con disabilità». Lo stesso ottimismo non sembra emergere, però, sul fronte dell’inserimento lavorativo: «dagli incontri tecnici svolti sembra invece non esserci unità di intenti nel governo e nella maggioranza, in particolare per quanto concerne il ruolo che dovrebbero svolgere le imprese private».
Le organizzazioni sindacali chiedono un indirizzo unitario e coerente, affermando che «le famiglie coinvolte attendono risposte, non celebrazioni di facciata. Interventi concreti, per il riconoscimento di una vita autonoma e dignitosa, che richiede sostegni adeguati, non interventi occasionali, frammentati o emergenziali». Da qui l’avvertimento che «continuare a rinviare, a spostare in avanti la discussione, significa lasciare centinaia di persone in un limbo, creare incertezza e smarrimento in chi chiede solo di vivere con dignità».
CSdL e CDLS richiamano la necessità di una riflessione ampia sulla condizione di “non autosufficienza”, considerata una priorità sociale che richiede strumenti di emancipazione economica e partecipativa. Il lavoro, sottolinea la CSU, è da considerare centrale: «è innegabile che il lavoro sia fondamentale per garantire a ciascuno una reale autonomia e dignità personale, partecipazione e autodeterminazione in ogni ambito della vita quotidiana». Da questo punto di vista, l’innovazione tecnologica deve trovare spazio per permettere l’adattamento delle mansioni alle diverse capacità lavorative.
Nel comunicato viene inoltre riconosciuto che il Governo appare intenzionato a introdurre nella riforma della legge la figura del caregiver familiare, definita «un nervo scoperto per San Marino dove l’assistenza è spesso svolta da genitori, fratelli, sorelle, partner, senza alcuna copertura retributiva e, soprattutto, contributiva». Le Confederazioni ricordano anche le richieste delle associazioni sul tema degli assistenti personali, richiamando la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, secondo cui la vita indipendente rappresenta un diritto umano e l’assistente personale uno dei principali strumenti per garantirla.
La CSU conclude osservando che ogni progresso, anche parziale, sarà accolto positivamente, ma ribadisce l’urgenza di trasformare gli impegni in atti concreti: «auspicano che in tempi brevi si possano concretizzare questi due provvedimenti e si possa successivamente aprire il confronto sugli altri temi tuttora aperti, come il ‘dopo di noi’. Serve un passo avanti culturale e politico, in una visione più evoluta e moderna che non lasci indietro nessuno.»




