Settimana corta e polemica sui prezzi: la posizione di OSLA

da | 2 Dic 2025

Nel dibattito sull’ipotesi di introdurre a San Marino la settimana lavorativa corta, OSLA richiama l’attenzione sulla necessità di una valutazione fondata sulla realtà economica del Paese e sul ruolo centrale del lavoro nei diversi comparti produttivi. L’associazione rimarca che il tessuto economico sammarinese poggia in larga parte su impresa privata, manifattura, turismo, ristorazione, commercio, benessere e servizi di ospitalità, settori che richiedono attività continuativa anche nei fine settimana, nei periodi festivi e nelle fasi di maggiore afflusso turistico. A questi si affiancano agricoltura e zootecnia, considerati pilastri di una tradizione produttiva che contribuisce alla filiera alimentare e alla tutela del territorio.

Nel comunicato, OSLA osserva che “l’ipotesi di una settimana corta non può essere applicata indistintamente alla realtà del Paese”, richiamando l’attenzione sulle esigenze operative di comparti come sanità, servizi, accoglienza, ristorazione e manifattura, che necessitano di una presenza costante. Secondo l’associazione, ridurre l’orario comporterebbe “disservizi, calo di produttività, perdita di competitività e riduzione dei servizi essenziali”.

Un passaggio rilevante riguarda il quadro dei costi a carico delle imprese. OSLA ricorda “il carico economico già particolarmente elevato”, aggravato dall’inflazione, dagli adeguamenti salariali dei rinnovi contrattuali, dall’aumento dei costi contributivi, dalle riforme fiscali — “inclusa quella sull’IGR” — e da obblighi amministrativi e normativi che gravano sul settore privato. In tale contesto, l’introduzione di una settimana lavorativa ridotta determinerebbe “un ulteriore incremento dei costi, mettendo in seria difficoltà molte aziende”, con riflessi sulla competitività internazionale.

Il comunicato richiama inoltre l’attenzione sulla composizione del mercato del lavoro, sottolineando che “nel settore privato sammarinese una parte consistente dei lavoratori è costituita da frontalieri”, e che riorganizzare turni e presenze senza conseguenze operative sarebbe, secondo OSLA, irrealistico.

Un altro tema affrontato riguarda la percezione dei prezzi in Repubblica. L’associazione invita a superare quella che definisce una narrativa distorta: “San Marino offre prodotti e servizi di alta qualità, con professionalità riconosciute e prezzi spesso allineati o perfino più convenienti rispetto a quelli del territorio limitrofo”. Alimentare l’idea di prezzi sistematicamente più alti, si legge nel testo, rischia di penalizzare un comparto commerciale e dei servizi ritenuto fondamentale per l’economia del Paese.

Nella parte conclusiva OSLA ribadisce che il lavoro rappresenta “un patrimonio da tutelare, valorizzare e modernizzare con politiche concrete e sostenibili”. L’associazione sollecita misure che favoriscano produttività, innovazione e occupazione, avvertendo che occorrono interventi strutturali e non “slogan che rischiano di creare aspettative irrealistiche e tensioni nel tessuto economico e sociale”.

Il comunicato si chiude con una riflessione sul contributo del lavoro quotidiano in ogni settore dell’economia, definito un valore che richiede “rispetto, visione e tutela, oggi più che mai”.

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