La Centrale Operativa Interforze e alcune Brigate della Gendarmeria hanno raccolto nei giorni scorsi diverse segnalazioni riguardanti tentativi di truffa telefonica ai danni di residenti sammarinesi, messi in atto con il metodo del “finto carabiniere” o “finto maresciallo”. Nessun episodio, al momento, è andato a buon fine, ma il ripetersi delle chiamate ha spinto le forze dell’ordine a richiamare la popolazione alla massima prudenza. La Gendarmeria ricorda infatti che le forze di polizia non chiedono mai denaro, gioielli o altri valori come forma di garanzia, pagamento o cauzione, né per contravvenzioni né per qualsiasi altra motivazione. Allo stesso modo nessun operatore può presentarsi a domicilio per ritirare o sequestrare beni senza che vi siano procedure formali avviate presso gli uffici competenti, e sempre alla presenza di un legale. Secondo quanto rilevato dagli investigatori, i truffatori – uomini e donne – agiscono spesso in gruppo: una persona tiene la vittima impegnata al telefono anche per lunghi periodi, impedendole di chiedere aiuto, mentre altri complici si avvicinano all’abitazione per farsi consegnare contanti o oggetti di valore. Il fenomeno riguarda soprattutto le persone anziane, considerate più esposte alle pressioni psicologiche di raggiri costruiti su falsi allarmi e situazioni d’emergenza. Le raccomandazioni sono chiare: non far entrare sconosciuti in casa, interagire solo tramite citofono o affacciandosi alle finestre, evitare di aprire cancelli o porte a chi non sia stato identificato con certezza e, in caso di dubbio, chiedere aiuto a un vicino di fiducia o direttamente a una pattuglia di pronto intervento. La Gendarmeria invita infine a segnalare immediatamente ogni situazione sospetta contattando la Centrale Operativa Interforze ai numeri di emergenza 112, 113 e 888888.
Gli auguri della Società femminile di mutuo soccorso tra bilancio dell’anno e impegno per la comunità
In vista del Santo Natale e dell’arrivo del Nuovo Anno 2026, la Società Femminile di Mutuo...




