Nel comunicato diffuso in occasione del 25 novembre, RETE affronta il tema della violenza contro le donne a partire da una constatazione che, secondo il movimento, deve orientare ogni riflessione politica. “Il 25 novembre ci pone ogni anno di fronte a un’amara verità: la violenza contro le donne non è un’emergenza episodica, ma un fenomeno globale e strutturale.” Una posizione che si intreccia con i dati diffusi dalle principali agenzie internazionali, spesso citati per mostrare la dimensione transnazionale del problema. “Secondo i dati di UN Women e UNODC, nel 2023 85.000 donne e ragazze sono state uccise intenzionalmente nel mondo: una ogni dieci minuti. Il 60% assassinato da partner o familiari.” Numeri che, si legge nella nota, “raccontano un dramma che attraversa confini, culture e generazioni.”
Il movimento richiama poi la propria linea politica, dichiarando una posizione netta e continuativa nel contrasto alla violenza di genere. “Come RETE siamo schierati contro ogni forma di violenza e convinti che la politica debba assumersi la responsabilità di trasformare le parole in atti concreti.” Nel testo vengono ricordati alcuni risultati ottenuti negli ultimi anni, considerati fondamentali per l’evoluzione della normativa sammarinese. “A San Marino, anni di battaglie hanno già permesso conquiste importanti, come l’introduzione del reato di molestie sessuali, fortemente voluta da RETE.”
Non mancano però le criticità evidenziate nella nota, che riguardano in particolare una disposizione normativa definita anacronistica dal movimento. “Ma restano nodi che non possiamo ignorare e che ci ancorano al Medioevo, come la permanenza nella normativa sulle molestie della ‘riprensione’ (una semplice ramanzina) come potenziale sanzione: un passaggio obsoleto, paternalistico e umiliante per le vittime.” Un elemento che, secondo RETE, contrasta con l’obiettivo di un sistema giuridico capace di tutelare con efficacia chi subisce violenze. “La violenza si combatte anche eliminando le norme, come questa, che la minimizzano.”
L’intervento si concentra poi sul significato istituzionale del 25 novembre, che il movimento invita a non ridurre a semplice ricorrenza. “Questa giornata non può essere un esercizio di retorica: deve rappresentare un appello alla responsabilità di tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, perché San Marino abbia finalmente una legge moderna, efficace e rispettosa della dignità delle donne.” Un obiettivo che viene sintetizzato in una formula che RETE pone al centro dell’intero comunicato: “Perché ogni donna abbia il diritto di vivere libera dalla paura.”




