Nel corso dell’ultima seduta (QUI IL REPORT INTEGRALE A CURA DI ASKANEWS) della Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico, Informazione, svoltasi il 14 novembre, si è svolto un riferimento sulla possibile evoluzione del permesso di soggiorno provvisorio dedicato ai cittadini ucraini e all’accoglienza dei profughi palestinesi.
Il Segretario di Stato Luca Beccari ricorda innanzitutto che la Repubblica di San Marino, a partire da marzo 2022, accoglie i cittadini ucraini attraverso un permesso di soggiorno provvisorio che consente loro accesso al lavoro in ogni settore, assistenza sanitaria e sociosanitaria gratuita, diritto allo studio e assegni familiari.
Beccari riepiloga i numeri complessivi dell’accoglienza: sono stati ospitati 450 cittadini ucraini, con un picco massimo di circa 350 presenze contemporanee. Attualmente risultano presenti 86 titolari di permesso, suddivisi tra 55 adulti e 31 minori, appartenenti a 45 nuclei familiari. Sottolinea che la normativa in vigore dovrà essere aggiornata entro il 31 dicembre 2025 e precisa che il limite principale, oggi, non riguarda i servizi erogati, bensì la mancanza di strutture adeguate di accoglienza. Nei primi due anni ci si è basati su famiglie ospitanti, sulla Caritas, su varie associazioni e su immobili statali utilizzati in via emergenziale; tali soluzioni, osserva, non sono più disponibili.
Nel presentare la propria proposta, il Segretario afferma di voler procedere al rinnovo del permesso provvisorio per tutto il 2026, mantenendo inalterate le tutele introdotte nel 2022, ma eliminando il contributo mensile erogato tramite SMAC, con l’obiettivo di favorire la piena autosufficienza delle persone che hanno avuto la possibilità di inserirsi nel mercato del lavoro.
Passando al capitolo relativo alla situazione palestinese, Beccari richiama gli ordini del giorno che impegnano il governo ad attivare corridoi umanitari e forme di assistenza ai profughi. Chiarisce di voler adottare lo stesso metodo seguito per gli ucraini: prima un indirizzo chiaro del Consiglio Grande e Generale, poi un decreto, avvalendosi dell’esperienza acquisita in questi anni. La proposta consiste nel decidere se e come attivare percorsi di accoglienza per famiglie o singole persone palestinesi, senza legare l’intero intervento al solo tema tecnico dei corridoi umanitari. In questo quadro, andrebbero definiti in anticipo il numero di persone realmente ospitabili, i criteri di selezione, e il modello di accoglienza più adeguato, lasciando aperta la possibilità di collaborare con più progetti e non con una sola progettualità.
Nella parte conclusiva del suo intervento, il Segretario Beccari affronta il tema dello stabilimento delle relazioni diplomatiche con lo Stato di Palestina, spiegando che si tratta del naturale seguito del riconoscimento formale già deliberato dal Congresso di Stato il 23 settembre 2025, seguito dallo scambio di note intercorso il 6 e 20 ottobre 2025 tra San Marino e l’Autorità palestinese. Precisa che ora occorre completare il percorso istituzionale: la Commissione è chiamata a prendere atto del passaggio, mentre la ratifica finale spetterà al Consiglio Grande e Generale. Se la Commissione conclude l’esame nella presente seduta, osserva Beccari, l’atto potrà essere iscritto già all’ordine del giorno del prossimo Consiglio.




