Venerdì 7 novembre 2025, la Basilica del Santo di San Marino ha accolto un pubblico d’eccezione per un evento che ha unito formazione, cultura e spiritualità. Alle 20.30, alla presenza del Vescovo della Diocesi di San Marino-Montefeltro, S.E. Monsignor Andrea Turazzi Beneventi, si è tenuta la restituzione-visita guidata curata dagli studenti e dalle studentesse della classe IV del Liceo Classico di San Marino.
L’appuntamento ha rappresentato il momento conclusivo di un percorso didattico biennale ideato dagli Istituti Culturali – Musei di Stato (Sezioni Archeologica e Didattica) insieme ai docenti della Scuola Superiore. Un progetto che ha trasformato i ragazzi in protagonisti attivi del processo di ricerca, conoscenza e comunicazione legato alla Basilica, al suo patrimonio artistico e architettonico, e alle cerimonie che in essa si svolgono.
Durante l’iniziativa, è stata sottolineata la collaborazione di figure istituzionali che hanno contribuito al successo del progetto, tra cui il Direttore del Cerimoniale Diplomatico del Dipartimento Affari Esteri, il Rettore della Basilica del Santo e i Massari del Santo, che hanno accompagnato gli studenti nel percorso di approfondimento e restituzione.
La Basilica del Santo, come è stato ricordato nel corso della serata, non è solo un luogo di culto, ma anche la sede dei momenti più significativi della vita politica, civile e istituzionale della Repubblica di San Marino. È qui, infatti, che si intrecciano fede, storia e identità nazionale.
Nel contesto dell’incontro è stato ribadito come “San Marino Centro storico e Monte Titano”, nel 2008, siano stati iscritti nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO, in quanto “costituiscono una testimonianza eccezionale dell’istituzione di una democrazia rappresentativa fondata sull’autonomia civica e l’autogoverno, avendo esercitato con una continuità unica e senza interruzione il ruolo di capitale di una repubblica indipendente dal XIII secolo. San Marino è una testimonianza eccezionale di una tradizione culturale vivente che perdura da settecento anni”.




