La polemica attorno ai lavori in corso alla Rocca di Montefiore Conca è esplosa a metà ottobre, dopo l’intervento dell’associazione Italia Nostra, che aveva denunciato presunti interventi “incongrui” sul monumento medievale, finanziati con fondi PNRR. Un caso che, da locale, è diventato rapidamente di rilevanza nazionale, fino a coinvolgere il giornalista Massimo Giletti e a spingere il Comune di Montefiore Conca a una dura replica per respingere le accuse e difendere la legittimità dell’intervento.
Tutto è iniziato il 18 ottobre, quando Italia Nostra, dopo un sopralluogo a seguito di segnalazioni di cittadini, ha diffuso un comunicato dai toni severi. «Le pietre trecentesche della rocca di Montefiore presa a martellate», si leggeva nella nota, che parlava di «lavori incongrui con fondi PNRR, autorizzati anche dalla Soprintendenza di Ravenna e segnalati alla Procura». L’associazione ha poi annunciato un incontro pubblico l’8 novembre proprio a Montefiore Conca, con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione e informare la cittadinanza.
L’allarme lanciato da Italia Nostra è stato successivamente rilanciato anche da Massimo Giletti, che ai microfoni di RTL ha collegato la vicenda al tema più ampio della tutela dei beni storici. Il giornalista, facendo riferimento al recente crollo della Torre dei Conti a Roma, in cui ha perso la vita un operaio, ha rivolto un appello al presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale: «Perché distruggere per mettere cemento e modificare opere del 300 per fare una caffetteria o chissà che ci devono fare?».
Un intervento che ha suscitato una reazione immediata e ferma da parte dell’amministrazione comunale di Montefiore Conca, che ha diffuso un comunicato definendo le parole di Giletti e di Italia Nostra «gravi strumentalizzazioni e dichiarazioni infondate che rischiano di gettare discredito su un intervento pubblico pienamente legittimo, trasparente e approvato da tutti gli enti competenti».
Il Comune ha definito «un gesto di squallore e profonda inopportunità» l’accostamento tra il progetto di restauro della Rocca e la tragedia avvenuta a Roma, annunciando di riservarsi la possibilità di adire le vie legali.
Nel documento diffuso dall’amministrazione si entra poi nel merito dei lavori, smentendo le voci circa la costruzione di una “caffetteria” o di interventi che possano alterare la natura storica dell’edificio. «Il progetto in corso – si legge – ha portato alla creazione di un museo multisensoriale e multimediale della Rocca e punta a rimuovere le barriere architettoniche per rendere il complesso monumentale accessibile a tutti, con l’installazione di un ascensore e di un collegamento verticale interno per l’accesso ai piani superiori e alla Corte interna».
L’amministrazione precisa inoltre che si tratta «di un intervento mirato, pienamente compatibile con la struttura storica dell’edificio, e realizzato con tecniche e materiali conformi alle prescrizioni delle Soprintendenze di Roma e Ravenna, che hanno espresso parere favorevole sul progetto». Ogni fase dei lavori, aggiunge il Comune, viene eseguita «sotto costante sorveglianza degli enti preposti, con verifiche puntuali e continue», escludendo quindi «qualsiasi alterazione della struttura originaria o sfregio al bene monumentale».
Il comunicato ricorda anche che il progetto ha ricevuto l’apprezzamento della Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, durante una visita avvenuta nel luglio 2023, proprio in ragione della sua finalità inclusiva.
L’amministrazione rigetta inoltre nel merito le accuse di Italia Nostra: «Ogni singolo passaggio del progetto è stato esaminato, autorizzato e approvato dalle autorità competenti in materia di tutela dei beni culturali. La direzione lavori è affidata a tecnici qualificati e la sorveglianza di cantiere è garantita da figure di comprovata esperienza».
Respinte anche le critiche relative all’accessibilità dell’area e alla viabilità, poiché «le dimensioni e le pendenze previste rispettano pienamente le normative vigenti, e l’Amministrazione ha già in programma di ottimizzare la viabilità nell’area sottostante una volta conclusi i lavori».
Infine, il Comune rivolge un appello alla prudenza e alla corretta informazione: «Invitiamo tutti, prima di lanciare accuse, a documentarsi sui fatti e a considerare il valore di un progetto che porta risorse, visibilità e sviluppo culturale a Montefiore Conca. La nostra Rocca non viene deturpata, ma resa più accogliente e viva».




