Riforma IGR: prosegue l’esame dell’articolato in Consiglio. Atteso per domani il rush finale

da | 4 Nov 2025

Durante la seduta pomeridiana di martedì 4 novembre del Consiglio Grande e Generale, prosegue l’esame dell’articolato del progetto di legge di riforma dell’IGR. Vengono approvati gli articoli dal 9 al 34.

I lavori ripartono dall’esame degli articoli 9 e 10. Il Segretario di Stato Marco Gatti spiega che le modifiche riducono le spese non documentate per trasferte lavorative e impongono che ogni spesa sia tracciabile tramite pagamento elettronico. La novità principale riguarda però il fringe benefit, che viene elevato da 500 a 2.000 euro e reso esente da imposta se ricaricato sulla Smac Card, favorendo così i consumi interni e la tracciabilità delle erogazioni. L’opposizione, pur riconoscendo un miglioramento rispetto al testo iniziale, solleva numerose criticità. Gaetano Troina (Domani Motus Liberi) sottolinea che il cambio di impostazione, richiesto dai sindacati, migliora la condizione dei lavoratori ma chiede chiarimenti sull’impatto di bilancio e sulla copertura della minore entrata fiscale. Emanuele Santi (Rete) denuncia la diffusione di pratiche irregolari nelle buste paga, dove parte del compenso viene mascherato come rimborso spese, riducendo così i versamenti contributivi e penalizzando i lavoratori sul piano pensionistico. Matteo Zeppa (Rete) accusa il Governo di introdurre strumenti che possono essere sfruttati per eludere i contratti collettivi. Nicola Renzi (Repubblica Futura) e Sara Conti (RF) richiamano invece la necessità di un quadro chiaro e coerente dei benefit aziendali, evidenziando come lo strumento possa essere utile per promuovere forme di welfare aziendale e sostegno alla natalità, purché regolato e non usato come “fuori busta”. Il Segretario di Stato Marco Gatti difende la misura come un intervento volto a garantire competitività rispetto all’Italia, che adotta un analogo sistema di fringe benefit fino a 2.000 euro. Ribadisce che la norma introduce tracciabilità totale e che le riduzioni sui rimborsi servono a contrastare abusi.

Con l’articolo 11, viene modificata la tassazione dei redditi non pertinenti all’attività, la cui base imponibile passa dal 75% al 90%, con un aumento stimato di gettito pari a circa 400.000 euro. Viene inoltre introdotto un limite di 50.000 euro per la deduzione di autovetture aziendali, con la possibilità, in alternativa, di dedurre anche l’acquisto di una motocicletta fino a 10.000 euro. Troina e Santi (D-ML e Rete) contestano l’ambiguità del testo, chiedendo di chiarire che auto e moto non siano cumulabili. Entrambi esprimono dubbi sull’equiparazione del motociclo a un bene strumentale di uso professionale. Renzi (RF) e Mularoni (RF) condividono le perplessità, chiedendo maggiore precisione normativa e sottolineando che la deducibilità deve essere inerente all’attività svolta. Zeppa (Rete) attacca l’impostazione generale della riforma, accusando il Governo di “colpire i ceti medio-bassi e favorire i più abbienti”. Il Segretario Gatti replica che la norma è corretta nella forma e ribadisce che ogni deduzione deve rispettare il principio di inerenza e che le scelte introdotte rendono la legge più equa e controllabile.

Si passa all’articolo 12. Le perdite d’esercizio possono essere recuperate integralmente senza limiti di tempo, ma solo fino al 70% dell’imposta dovuta per ciascun anno, garantendo allo Stato un gettito minimo del 30%. Dalle opposizioni emergono perplessità. Santi (Rete) giudica la norma “peggiorativa”, perché riduce la quota minima d’imposta effettivamente versata e favorisce imprese che dichiarano perdite — oltre 1.500 nel 2023, ricorda — senza affrontare il nodo dei controlli fiscali. Troina (D-ML) chiede rigore nelle verifiche e cita il problema delle società in liquidazione permanente, che alterano il mercato. Renzi (RF) sottolinea che la riforma IGR ha recepito le istanze sindacali solo per i lavoratori dipendenti, lasciando invece quasi intatta la parte relativa ad aziende e professionisti, segno di un equilibrio ancora incompiuto. Il Segretario Gatti nega favoritismi, spiegando che la misura non regala nulla ma introduce criteri in linea con le pratiche internazionali. Riconosce tuttavia la necessità di censire e controllare le società inattive o solo formalmente in perdita, per evitare distorsioni nei dati.

L’articolo 15 interviene sull’articolo 38 della legge del 2013 per ampliare la possibilità di dedurre i crediti non recuperabili. Il Segretario di Stato Marco Gatti spiega che viene eliminato il limite che consentiva di dedurre il credito solo nell’esercizio di apertura della procedura concorsuale o in quello successivo, perché spesso l’impresa scopre di non poter recuperare il credito solo in ritardo. La nuova formulazione consente di dedurre il credito anche successivamente, purché collegato a una procedura concorsuale aperta. L’opposizione, pur riconoscendo la ratio dell’intervento, solleva perplessità. Emanuele Santi (Rete) teme che la misura possa prestarsi ad abusi, perché consente di dedurre automaticamente crediti inesigibili fino a 2.500 euro, importo che non considera le diverse dimensioni delle imprese. Gaetano Troina (Domani Motus Liberi) sottolinea la complessità delle verifiche per l’Ufficio Tributario, specialmente nei casi di società in procedura concorsuale dove spesso mancano libri contabili completi e risulta difficile accertare chi siano effettivamente i creditori.

Con l’articolo 17, la discussione si sposta di nuovo sulle società di capitali e la deducibilità dei veicoli aziendali. Il Segretario Gatti spiega che viene introdotto un termine perentorio, fissato al 31 marzo, entro cui presentare l’interpello di disapplicazione per evitare richieste in corso d’anno, e che viene aggiunto un nuovo comma (4 bis) per fissare limiti alla deducibilità dei costi relativi a veicoli e autoveicoli. Santi (Rete) denuncia una “discrezionalità enorme” concessa all’Ufficio Tributario, che potrà decidere caso per caso sulla disapplicazione, aprendo secondo lui spazi di arbitrarietà. Renzi (RF) risponde che la discrezionalità amministrativa non è necessariamente negativa, purché accompagnata da meccanismi di responsabilità e trasparenza. Sara Conti (RF) avverte invece del rischio politico di un’eccessiva discrezionalità, che in un microstato come San Marino potrebbe facilmente trasformarsi in interferenza della politica nei processi amministrativi. Matteo Zeppa, di Rete, critica la tendenza del Governo a giustificare ogni scelta con il paragone con l’Italia, ricordando che le proporzioni tra i due sistemi fiscali sono incomparabili. Nella replica finale, Gatti difende il provvedimento spiegando che, già oggi, le persone giuridiche possono dedurre sia auto che moto se il bene è inerente all’attività, ma senza limiti d’importo. La novità introdotta dalla riforma è proprio quella di porre un tetto massimo di deducibilità, che finora non esisteva.

Confronto serrato sull’articolo 20: le donazioni o liberalità alla Chiesa Cattolica e ad associazioni/enti senza scopo di lucro con finalità culturali, sociali, umanitarie, ricreative e sportive sono deducibili fino a 1.600 euro, senza più il requisito della residenza in territorio; il Segretario Marco Gatti rivendica la correzione rispetto al testo uscito dalla Commissione che limitava la deducibilità agli enti interni; l’opposizione parla di retromarcia: Troina (D-ML) ricorda che in Commissione aveva già segnalato l’“assurdità” del vincolo territoriale, Conti e Casali (RF) definiscono la nuova versione la prova che la riforma è stata “riscritta” su spinta esterna e che l’“autarchia della beneficenza” era ingiustificabile; Dolcini (D-ML) evidenzia l’incoerenza per cui si ammetteva la Chiesa Cattolica ma non gli enti esteri e la discriminazione verso i frontalieri; Zanotti e Morganti (Libera) rivendicano una sensibilità diffusa sul valore universale di ricerca, pace e solidarietà e che l’emendamento nasce anche dal confronto con opposizioni e società civile; il Segretario di Stato Rossano Fabbri accusa le opposizioni di voler creare uno “scandalo”, mentre Zonzini e Zeppa (Rete) legano il tema alla credibilità delle istituzioni.

QUI IL REPORT INTEGRALE A CURA DI ASKANEWS

Condividi su:

Puoi leggere questo articolo gratuitamente grazie al contributo di

Articoli correlati

Panoramica privacy
Insider.sm

Questo sito utilizza i cookie per offrirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie vengono memorizzate nel tuo browser e svolgono funzioni essenziali, come riconoscerti quando torni sul nostro sito e aiutare il nostro team a capire quali sezioni trovi più interessanti e utili.

Cookie strettamente necessari

I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.