La Corte di Appello di Bologna ha confermato la consegna alla Germania di Serhii Kuznietsov, 49 anni, ex militare ucraino accusato di essere coinvolto nel sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, avvenuto nel 2022. L’uomo era stato arrestato il 21 agosto in provincia di Rimini in esecuzione di un mandato d’arresto europeo.
La decisione della Corte bolognese arriva dopo il rinvio disposto dalla Corte di Cassazione, che aveva chiesto una nuova valutazione del caso. Con la pronuncia di questi giorni, l’autorità giudiziaria italiana ribadisce la possibilità di consegna all’autorità tedesca, ritenendo valide le motivazioni e le garanzie fornite dallo Stato richiedente.
La difesa di Kuznietsov, rappresentata dall’avvocato Nicola Canestrini, ha annunciato un nuovo ricorso in Cassazione. Secondo il legale, il procedimento «è viziato da gravi violazioni procedurali che ne compromettono la legittimità e la conformità ai principi del giusto processo».
In particolare, Canestrini contesta l’utilizzabilità di atti provenienti da un procedimento già dichiarato nullo dalla Cassazione, e sottolinea che non sarebbe stato rispettato il principio di fiducia reciproca tra Stati membri dell’Unione Europea, dal momento che una decisione della magistratura polacca aveva riconosciuto a Kuznietsov una “immunità oggettiva e funzionale”.




