Nel corso della seduta del 14 ottobre 2025, il Congresso di Stato della Repubblica di San Marino ha approvato la delibera n. 9, con la quale vengono reintrodotte le misure restrittive nei confronti della Repubblica Islamica dell’Iran. La decisione arriva in seguito alla nota ufficiale del Segretariato delle Nazioni Unite del 27 settembre 2025, che comunica la scelta del Consiglio di Sicurezza di ripristinare il quadro sanzionatorio previsto prima della risoluzione 2231 del 2015.
Il Congresso ha agito dopo aver ascoltato i riferimenti del Segretario di Stato per gli Affari Esteri e del Segretario di Stato per le Finanze e il Bilancio, che hanno illustrato le motivazioni internazionali e le conseguenze operative della misura. Secondo quanto emerso nel dibattito, la decisione sammarinese intende garantire la piena conformità del Paese alle deliberazioni delle Nazioni Unite, riaffermando la volontà della Repubblica di contribuire alla sicurezza e alla pace internazionale.
La delibera dispone che, a decorrere dalla sua approvazione, siano riapplicate le disposizioni delle risoluzioni ONU n. 1696, 1737, 1747, 1803, 1835 e 1929, che tra il 2006 e il 2010 avevano imposto sanzioni economiche, commerciali e finanziarie contro l’Iran in relazione al suo programma di sviluppo nucleare. Tali misure erano state progressivamente sospese a partire dal 2015, con l’entrata in vigore del Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), il cosiddetto accordo sul nucleare iraniano, poi compromesso dai mutamenti geopolitici e dalle tensioni internazionali degli ultimi anni.
Con la nuova delibera, San Marino ristabilisce la validità della Lista delle sanzioni mantenuta dal Comitato del Consiglio di Sicurezza istituito dalla risoluzione 1737 del 2006, comprendente 43 individui e 78 entità già sottoposti a misure restrittive prima del 2015. Tutte le amministrazioni e le autorità pubbliche sammarinesi vengono incaricate di osservare e far osservare le disposizioni della delibera, con l’obbligo di vigilare sulla loro esecuzione.
Il Congresso richiama inoltre l’attenzione delle autorità finanziarie, bancarie e di controllo, invitandole a consultare regolarmente gli elenchi aggiornati pubblicati sui siti ufficiali del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per garantire la corretta applicazione delle sanzioni e la trasparenza delle operazioni economiche.




