Caso Altafini, lo scontro politico non si placa. Scintille tra RF e Governo

da | 15 Ott 2025

La vicenda legata all’incarico conferito all’ex campione José Altafini continua ad alimentare il dibattito politico sammarinese, trasformandosi in uno scontro frontale tra Repubblica Futura e Governo. Una polemica nata nei mesi scorsi e che, dopo la pubblicazione di articoli sulla stampa italiana, è riesplosa con forza in queste ore.

Secondo Repubblica Futura, i tentativi di minimizzare il caso sarebbero contrari ai fatti. Il movimento di opposizione richiama infatti quanto riportato dalla stampa nazionale, sottolineando che «le “fonti governative” abbiano ridimensionato la cosa omettendo però di dire che nell’atto del governo (delibera del 3 giugno 2025 n.30) c’è scritto altro». Proprio su quella delibera, RF insiste: «C’è scritto che la società di Altafini avrebbe percepito soldi per trovare atleti sammarinesi per le Olimpiadi di Los Angeles».

Con toni marcatamente polemici, la nota dell’opposizione ironizza anche sulle giustificazioni arrivate per vie informali: «Le misteriose fonti governative hanno poi fatto scrivere al giornalista: “Dal governo nessuno vuole commentare né tantomeno rispondere agli strali di Repubblica Futura… e le casse di San Marino sono al sicuro perché la consulenza sarebbe stata onerosa solo qualora l’incaricato l’avesse svolta…”».

A scatenare la reazione di RF è stata successivamente la presa di posizione ufficiale della Segreteria di Stato per lo Sport, che ha respinto le accuse parlando di «narrazione distorta», «ricostruzioni fantasiose», «presunti sprechi e speculazioni che mancano di qualsiasi fondamento reale e proiettano una immagine fuorviante della Repubblica all’estero».

Nella stessa nota governativa viene chiarito che «a smentire con decisione la più grossolana delle affermazioni, si ribadisce che nessun compenso è stato corrisposto a José Altafini… dal momento che il progetto non ha avuto un avvio operativo, l’esborso verso Altafini è stato pari a zero».

Repubblica Futura legge questa affermazione in maniera diametralmente opposta rispetto agli intenti dell’Esecutivo, sostenendo che essa confermerebbe l’esistenza dell’incarico: «Decine di righe di accuse (…) e tremila chiacchiere per confermare alla fine la notizia di fondo: il signor Altafini aveva ricevuto un incarico (pagato) dal Congresso di Stato che, per motivi suoi, non ha potuto espletare.»


La posizione del Governo: “Il dibattito deve tornare sui fatti”

Alla nota di RF ha fatto seguito una replica altrettanto netta del Governo, che ha definito l’ultimo comunicato dell’opposizione «un testo che si distingue per la confusa eterogeneità degli argomenti trattati», accusandolo di mescolare con leggerezza finanza pubblica, viaggi istituzionali e attacchi personali.

Secondo l’Esecutivo, interventi di questo tipo rischiano di alimentare un clima di sfiducia e delegittimazione, proprio in un momento storico in cui il Paese sarebbe chiamato a coesione e responsabilità. La risposta governativa insiste sul fatto che la Repubblica si trovi oggi impegnata su fronti cruciali: negoziato per l’Accordo di Associazione con l’Unione Europea, riforme strutturali del sistema fiscale e stabilità dei conti pubblici.

«L’Esecutivo è quotidianamente impegnato nella gestione di dossier di importanza strategica e di portata storica per San Marino» — viene ribadito — e per questo le energie non possono essere disperse in «polemiche montate ad arte».

Il Congresso di Stato si dice inoltre convinto che «la risposta non sia verbale: sono i fatti», rivendicando che l’azione governativa stia procedendo «con determinazione, concentrata sugli obiettivi programmatici e sul bene comune».

Una parte centrale della replica riguarda poi la questione del metodo: secondo l’Esecutivo, il luogo del confronto deve restare il Consiglio Grande e Generale, non «la confusione di comunicati stampa che mirano unicamente a disorientare l’opinione pubblica». Da qui anche la critica al cosiddetto “uso strumentale delle missioni all’estero”, considerate non come viaggi ma come strumenti imprescindibili dell’azione diplomatica e istituzionale.

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