Folle dire nome e cognome”: Berti prende le difese del killer dei cani?

da | 13 Mag 2025

Nel cuore del dibattito consiliare sul caso del cosiddetto “killer dei cani”, una frase ha risuonato in aula come una stonatura intollerabile per molti cittadini: “Dire un ottantenne con nome e cognome è qualcosa di folle, vergognoso”.

A pronunciarla è stato il consigliere Gian Nicola Berti, durante il proprio intervento al Consiglio Grande e Generale del 12 maggio.

Mentre in aula veniva presentato un ordine del giorno che punta a individuare responsabilità politiche e omertà istituzionali attorno al “caso Giorgio Cellarosi“, accusato di aver ucciso animali per anni nella più totale impunità, Berti ha scelto di non concentrarsi sui fatti, ma sulla “tutela” dell’identità dell’indagato.

Una scelta di parole che suona come una difesa, che sposta il peso morale dal contenuto degli atti commessi – orribili e ben documentati – alla presunta scorrettezza nel fare il nome di un soggetto che è già al centro di una gigantesca indignazione pubblica.

Ma davvero è questo il problema? Davvero ciò che indigna un parlamentare della Repubblica non è che per oltre un decennio un individuo noto a molti abbia potuto uccidere animali indisturbato, ma che qualcuno lo abbia nominato pubblicamente, a viso aperto?

In un contesto in cui i cittadini e le associazioni chiedono giustizia, verità e trasparenza, l’intervento di Berti sembra ribaltare il ruolo dell’istituzione, proteggendo l’identità dell’indagato più che le vittime e la collettività.

Il punto non è l’età dell’individuo o il rispetto della sua privacy: il punto è che per oltre 14 anni nessuno ha avuto il coraggio o la volontà di intervenire, nonostante debiti milionari con lo Stato e comportamenti noti. E ora che la verità viene finalmente a galla, gridare allo scandalo per un nome pronunciato è fuori dal tempo e dal senso civico.

San Marino ha il dovere di guardare in faccia le proprie responsabilità. Nascondere ancora una volta il nome, fare appello alla vergogna nel citarlo, significa prolungare quel velo di protezione che ha permesso tutto questo.

E questo, sì, è davvero folle e vergognoso.

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