Alla vigilia del compleanno dei settanta anni, nell’ISS sta per partire l’operazione “fuori tutti”.
Via l’odiato Francesco Bevere, cacciato anzitempo con uno scivolo dorato (molte decine di migliaia di euro), avanti il nuovo Comitato Esecutivo.
Il “fuori tutti” prevede che un manager sanitario di caratura nazionale (ci riferiamo all’Italia) e di area di centrodestra, venga sostituito da un manager di caratura regionale (ci riferiamo all’Emilia Romagna) e di area di sinistra.
Il tutto condito da un via vai in altre posizioni apicali con Forcellini pronto ad assumere la guida dell’Authority sanitaria, con Sergio Rabini in stand by e con Manuel Canti che, dopo avere fatto a pezzi la struttura della Pubblica Amministrazione, è pronto a militarizzare l’ISS.
Un movimento di poltrone giocato sui sottili equilibri politici di una maggioranza che c’è nei numeri ma è totalmente inesistente dal punto di vista programmatico e di gestione del Paese.
È evidente che l’unico incipit è comandare, mettere uomini nelle posizioni di potere, piantare bandierine senza programmi e idee, a prescindere dalle esigenze del Paese.
Tutto perfetto si dirà: un anno fa PDCS, PSD, Libera e AR hanno formato un governo con una forte fiducia degli elettori, quindi hanno il pieno mandato a governare; tuttavia, dopo dodici mesi, i cittadini e i loro stessi elettori cominciano a capire che comandare è il verbo preferito di questo governo.
Va tutto bene se per mandare a casa Bevere ci si mette un anno e si pagheranno due soggetti al posto di uno? E’ normale se si scovano furbetti del cartellino, spariscono figure sanitarie di riferimento e in alcuni servizi ci sono liste di attesa infinite?
Repubblica Futura fa appello al senso di serietà che riteniamo sia presente nelle persone che compongono governo e maggioranza. Mettete fine a questa spirale che sta sgretolando la credibilità, l’efficienza e il senso stesso dell’ISS. Basta operazioni “fuori tutti”, basta lotte politiche e personali, avviamo una nuova fase in cui il settore sanitario e sociosanitario siano retti da un progetto innovativo che – con adeguate risorse economiche, umane, tecnologiche – sostenga efficacemente uno dei pilastri del nostro sistema sociale.
È triste ascoltare i racconti dei cittadini in cui troppo spesso, a fronte di situazioni complesse, scelgono di rivolgersi alla sanità privata perché all’ISS è in corso l’operazione “fuori tutti”. Un’operazione talmente veloce che qualcuno pare avere problemi con il cartellino.
Repubblica Futura