Con 44 voti favorevoli, 4 contrari e 5 astenuti, il Consiglio Grande e Generale ha approvato in seconda lettura il progetto di legge di rilevanza costituzionale che consente al Consiglio Giudiziario di rinnovare il mandato al dirigente del tribunale, introducendo una novità normativa volta a rafforzare la continuità e la stabilità istituzionale nel percorso di riforma del sistema giudiziario sammarinese.
Il provvedimento, presentato dal Segretario di Stato alla Giustizia Stefano Canti, punta a valorizzare il lavoro svolto fino ad oggi dal dirigente Giovanni Canzio, indicato come figura di riferimento nel processo di modernizzazione della giustizia, anche in vista del più ampio cammino di associazione europea della Repubblica. “Un progetto che dà coerenza e continuità all’opera riformatrice”, ha sottolineato Canti, evidenziando l’importanza del contributo professionale e istituzionale già espresso.
Il testo di legge introduce anche un principio di parificazione tra magistrati di carriera e dirigenti esterni, fino ad ora previsti solo in situazioni eccezionali, ampliando le possibilità di scelta per la guida del tribunale e riconoscendo il valore delle competenze professionali al di là del percorso interno alla magistratura.
Durante il dibattito non sono mancate alcune voci critiche. Nicola Renzi (Repubblica Futura) ha espresso perplessità su una modifica costituzionale motivata dal rinnovo di un singolo incarico, mentre Gaetano Troina (Motus Liberi) ha invitato alla massima cautela su interventi di questa portata. Tuttavia, il confronto ha evidenziato un ampio consenso sull’obiettivo di garantire efficienza, continuità e solidità al sistema giudiziario, ritenuto un pilastro fondamentale per la credibilità delle istituzioni.
Il provvedimento rappresenta così un passaggio strategico nel consolidamento della giustizia sammarinese, con uno sguardo lungo rivolto alla qualità delle istituzioni e alla tenuta del sistema nel suo complesso.